giovedì 24 ottobre 2019

I gradi militari al femminile


Nonostante le raccomandazioni  di varie istituzioni e dell'Accademia della Crusca per un uso non sessista del nostro meraviglioso "idioma gentil sonante e puro" per dirla con l'Alfieri, i massinforma (mezzi di comunicazione di massa) e, forse, anche le Forze Armate adoperano i gradi militari declinati al maschile nei confronti del gentil sesso: il sergente Sabrina, l'appuntato Clotilde, il colonnello Marianna. 
     Sarebbe bene, anzi opportuno, che i massinformisti (gli operatori dell'informazione) seguissero i consigli del loro (ex) collega, l'illustre centenario giornalista Sergio Lepri (al quale formuliamo i nostri migliori auguri) e le regole grammaticali della nostra lingua. 
     Regole che stabiliscono che il femminile dei nomi in "-o" si ottiene cambiando la desinenza "-o" in "-a" (sarto/sarta); i nomi terminanti in "-e" restano invariati, basta cambiare l'articolo (il preside/la preside); quelli in "-ere" cambiano in "-era" (consigliere/consigliera). Basta, dunque, con quell'orribile "donna-soldato" (o "soldatessa").
      Quindi: il soldato/la soldata; l'aviere/l'aviera; il marinaio/la marinaia; il poliziotto/la poliziotta; il carabiniere/la carabiniera; il finanziere/la finanziera; il caporale/la caporale; il sergente/la sergente; il brigadiere/la brigadiera; l'appuntato/l'appuntata; il maresciallo/la marescialla; il tenente/la tenente; il capitano/la capitana; il maggiore/la maggiore; il colonnello/la colonnella*; il generale/la generale (interessante la "Nota d'uso" di 'Sapere.it' (De Agostini). Siamo certi, però, che queste noterelle...

* Qui

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Il lavamano, i lavamani

La quasi totalità dei vocabolari dell'uso attesta/attestano il sostantivo maschile lavamano, cioè quell' «arnese di legno o di ferro con tre piedi e un cerchia in alto, in cui si posa la catinella per lavarsi» (Palazzi), invariabile: il lavamano/i lavamano. Sí, dovrebbe essere invariato, secondo la legge grammaticale che stabilisce l'invariabilità dei sostantivi composti di una voce verbale (lavare) e un sostantivo femminile singolare (mano): il cavalcavia/i cavalcavia. Lavamano, però, non rientra in questi casi (pur essendo mano femminile) per la desinenza "-o" tipica del genere maschile. E i nomi composti con un verbo e un sostantivo maschile singolare si pluralizzano regolarmente: il passaporto/i passaporti; il lavamano/i lavamani.

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