domenica 20 ottobre 2019

Atterrire e atterrare

Si presti attenzione ai verbi  menzionati  nel titolo, non sono sovrabbondanti come taluni credono. Sono verbi a sé stanti.
     Il primo, atterrire, della terza coniugazione, significa "spaventare", "incutere terrore" (è un verbo denominale derivando, appunto, dal sostantivo "terrore"), è transitivo e in alcuni tempi si coniuga con l'infisso "-isc-" tra il tema (o radice) e la desinenza:  io atterrisco; che egli atterrisca; noi atterriamo.
     Il secondo, anch'esso denominale (tratto da "terra") appartiene alla prima coniugazione e ha due significati distinti:  “gettare a terra” e “posarsi a terra”. Nel primo caso è transitivo con diatesi (forma) attiva e passiva: il portiere atterra il centravanti; il difensore è stato atterrato dall’attaccante. Nel secondo caso è intransitivo e richiede l’ausiliare avere: l’aereo ha atterrato.
     Non diamo ascolto, per tanto, alle “malelingue” radiotelevisive e della carta stampata: diciamo e scriviamo, correttamente, che l'aereo “ha” atterrato, anche se alcuni vocabolari ammettono l’uso dell’ausiliare essere con il suddetto verbo quando si riferisce a persone: “siamo” atterrati all’aeroporto di Fiumicino alle 18.30.


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Ciascuno e il possessivo

Nessun sacro testo grammaticale in nostro possesso tratta della particolare costruzione dell'aggettivo possessivo quando il pronome indefinito ciascuno specifica un soggetto o un oggetto di numero plurale. La "legge grammaticale" consente, in questo caso,  due "opzioni". Si può dire e scrivere, dunque, tanto "noi abbiamo ciascuno la nostra automobile (il possessore è il soggetto, cioè noi) quanto "noi abbiamo ciascuno la sua automobile (in questa costruzione il possessore è ciascuno, soggetto secondario).

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La lingua "biforcuta" della stampa

  Salvini jr. su moto d'acqua della polizia, chiesta l'archiviazione per agenti che fermarono videomaker
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La grafia "corretta" è iunior (con la "i" normale) e si abbrevia in "ir" (senza il punto finale, perché non è un troncamento, non sono cadute, cioè, le lettere finali, ma è una parola sincopata, vale a dire sono cadute le lettere nel corpo della parola latina iunior [i(unio)r]. Lo stesso discorso per quanto attiene a senior, che si abbrevia in sr, senza il punto finale.

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Si tratterebbe di un ex agente di polizia penitenziaria in congedo, 52 anni.
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Se è in congedo è ovvio che sia/è un "ex".




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