sabato 5 ottobre 2019

Gli articoli si pubblicano, non appariscono


L'intervento di ieri sul congiuntivo presente del verbo "apparire" ci ha richiamato alla mente alcune nostre vecchie noterelle sull'uso non sempre acconcio dei verbi "proferire" e del menzionato "apparire". Le riproponiamo.
     Leggiamo spesso sulla stampa frasi tipo «l’articolo apparso su questo giornale...». È un uso improprio del verbo, per non dire errato. Le apparizioni – ci sia consentito – sono una caratteristica degli ectoplasmi; un articolo di giornale si pubblica, non appare. Apparire significa, infatti, manifestarsi e un articolo si pubblica, per l’appunto, non si manifesta. Di converso una persona viva e vegeta compare, non appare: «all’improvviso è comparso Giovanni».
     E che cosa dire di profferire in luogo di proferire (con una sola f)? Alcuni ritengono che questo verbo sia sovrabbondante, il termine, però, è improprio (complici i vocabolari permissivi?), ossia che si possa scrivere (e pronunciare) indifferentemente con una o due f. No, non è così.
     Questo verbo cambiando di grafia cambia anche di significato; con una sola f (proferire) sta per dire, pronunciare, esclamare: «Francesco non proferì parola» (non disse una parola); con due f (profferire) significa offrire, regalare, mettersi a disposizione: «Luigi gli profferì il suo aiuto» (si mise a sua disposizione per aiutarlo).



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Frullare e frollare


Si presti attenzione a questi due verbi perché spesso si confondono; hanno, invece, significati differenti. Il primo si adopera e in senso proprio e in senso figurato. In senso proprio indica il "rumore" dei volatili quando si alzano in volo e nei tempi composti richiede l'ausiliare avere: le rondini hanno frullato; con uso figurato, e nei tempi composti con l'ausiliare essere, sta per "idea che viene in mente": questa volta quale idea ti è frullata nella testa? È intransitivo, ma si può adoperare transitivamente con il significato di "agitare nel frullino": ha frullato due banane e due albicocche. Il secondo, frollare, significa "rendere morbido, tenero", si dice soprattutto di carni commestibili.

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