In un mondo urbano che scorre sulle superfici e pulsa nei dettagli, dove l’acqua non è soltanto risorsa ma anche poesia, mancava una parola che desse dignità al mestiere silenzioso di chi si prende cura delle fontane monumentali pubbliche, dei loro zampilli, delle loro fragili coreografie. Oggi, quel vuoto lessicale trova un nome preciso e evocativo: zampillista.
Il vocabolo nasce con l’urgenza e il rispetto che meritano le professioni tecniche e invisibili. Se il fontaniere è la figura storica deputata alla gestione delle fontanelle e degli impianti idraulici di servizio, lo zampillista si occupa invece delle fontane monumentali, degli impianti scenografici, delle vasche decorative che arricchiscono il paesaggio urbano con giochi d’acqua, suoni e riflessi. È il professionista che interviene dove l’acqua smette di essere “utile” e diventa esperienza visiva, architettonica e identitaria.
Nella scelta del nome risuonano le ragioni della lingua viva. “Zampillo”, il cuore del lessema, richiama quel getto d’acqua che si solleva, che “balla” con grazia e precisione; il suffisso “-ista” designa una specializzazione, un mestiere, una cura tecnica. Ne risulta un termine semplice, musicale, comprensibile, ma soprattutto giusto. Uno di quelli che sembrano già esistere, perché servivano da tempo.
Immaginarne l’uso diventa esercizio naturale: “Durante il restauro della fontana del Nettuno, sono intervenuti due zampillisti.” “È stato proprio lo zampillista a notare la perdita nella bocchetta centrale.” “Cerchiamo urgentemente uno zampillista certificato per la manutenzione delle fontane di Villa Borghese.”
La neoformazione funziona nel linguaggio tecnico, in quello giornalistico, in quello promozionale. Può comparire nei titoli di studio (“Corso per aspiranti zampillisti”), negli annunci di lavoro (“Azienda cerca zampillista con esperienza di impianti decorativi”) e persino nella comunicazione cittadina (“Rispetta lo zampillo. Lo zampillista lavora per te”). La sua forza risiede nella naturalezza con cui definisce una figura che finora non aveva voce autonoma, e nella dignità che conferisce a un mestiere che richiede competenza, precisione e sensibilità estetica.
Nel vocabolario dei mestieri urbani, dove si moltiplicano le specializzazioni e si riscopre il valore di ogni competenza, zampillista non è solo un nome: è un atto di riconoscimento. Perché dietro ogni zampillo che scorre, c’è una mano che lo fa vivere. E da oggi, quella mano può avere finalmente un nome.
Se il neologismo lessicale dovesse essere accolto nella lingua ufficiale potrebbe essere lemmatizzato nei vocabolari:
zampillista – s. m. e f. (plur. m. -i) – Professionista qualificato nella manutenzione, calibrazione e valorizzazione delle fontane pubbliche ornamentali. Ieri sono intervenuti due zampillisti per ripristinare il funzionamento della fontana barocca in Piazza Farnese.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

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