Il verbo fare è adoperato - come suol dirsi - in tutte le salse, soprattutto in luogo del verbo dire. Ciò non è ortodosso sotto il profilo strettamente linguistico-grammaticale. Il verbo "fare" è usato correttamente in luogo del fratello "dire" soltanto quando nel corso di una narrazione o di un dialogo (fare) sottintende anche l'azione del gestire e vuole esprimere l'idea di un intervento repentino. M'incontra per la strada, per caso, e mi fa (cioè: mi dice): Quando sei tornato? È bene evitare l'uso del verbo fare - sempre che si voglia scrivere e parlare rispettando le "leggi della lingua" - in alcune locuzioni in cui il suddetto verbo è adoperato nella forma riflessiva apparente: farsi i baffi; farsi l'automobile; farsi i capelli; farsi le unghie; farsene una passione; farsene una malattia; farsi cattivo sangue e altre che ora non ci sovvengono. In tutte le espressioni su riportate il verbo fare si può sostituire con altri che fanno alla bisogna (quindi "piú appropriati"). Radersi, per esempio, è piú appropriato di "farsi la barba".
Restare e rimanere – a voler essere pignoli i due verbi non si possono adoperare indifferentemente. Il primo indica “per poco tempo”, con l’accezione di avanzare: mi restano pochi spiccioli; il secondo, invece, indica “per un tempo più lungo”, con l’accezione primaria di dimorare: rimanemmo a casa tutto il giorno.
Alcuni insegnanti, "spalleggiati" da... alcune grammatiche, ritengono errato cominciare un periodo con la congiunzione "ma" perché essendo avversativa il suo uso è corretto solo con frasi (o due elementi) che indicano contrasto come, per esempio, «era bello 'ma' non elegante». E dove sta scritto? Si può benissimo, ed è formalmente corretto, cominciare una frase o un periodo con il "ma" in quanto questa congiunzione indica la conclusione o l'interruzione di un discorso per passare a un altro. E come liquidiamo la questione della virgola dopo il "ma"? Ci spieghiamo. I soliti "grammatici" ritengono errato l'uso della virgola dopo la predetta congiunzione avversativa. A questi "soloni della lingua" ricordiamo che se la congiunzione avversativa (ma) precede una frase parentetica la virgola non solo è corretta ma è... d'obbligo: avrei voluto telefonarti ma, visti i precedenti, non ho avuto il coraggio. Nell'esempio riportato, l'espressione "visti i precedenti" è una frase parentetica, la virgola dopo il ma è, per tanto, obbligatoria. Dunque, cari amici, quando avete dei dubbi grammaticali non consultate testi di lingua scritti da illustri sconosciuti, amici di editori "compiacenti": troppo spesso questi "sacri testi" sono l'esempio della contraddizione, per non dire delle "mostruosità linguistiche". Sarebbe auspicabile e utile, in questo campo, l'intervento dell'Accademia della Crusca. Tutte le pubblicazioni scolastiche dovrebbero avere l' «imprimatur» della suddetta Accademia: in questo modo si raggiungerebbe - senza la nascita di un apposito organismo - quell'uniformità linguistica invocata, anni fa, dall'insigne prof. Nencioni. I testi, infatti - seppure scritti con stile personale - conterrebbero le medesime regole e i "fruitori" non avrebbero possibilità di errore.
L’aggettivo “deleterio” che significa ‘dannoso’, ‘nocivo’ è adoperato correttamente solo se riferito a cose concrete, materiali: questo luogo inquinato è “deleterio” per l’uomo. È improprio riferirlo a cose “ideali”, “intellettuali”: queste letture sono “deleterie” per i giovani. Si dirà “piú correttamente”, ‘nocive’, ‘dannose’ per i giovani. I vocabolari, però...
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La lingua “biforcuta” della stampa
Tra Oltrepo e Voghe gol ed emozioni, il derby finisce 2-2
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Correttamente: Oltrepò. Nei composti il Po si accenta.
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Fans musulmani contro Salah per la foto con l’albero di Natale
Critiche e maledizioni su social, ma anche "ignora questi idioti"
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In italiano i termini barbari non si pluralizzano, quindi: fan musulmani.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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