In un piccolo regno, ai confini del mondo, Numerandia, vivevano due cugini molto, molto speciali: Contare e Conteggiare.
Contare era un
giovane vivace e affabile, sempre disponibile a dare una mano quando
qualcuno aveva necessità di determinare il numero di qualcosa. Da
piccolo si divertiva a contare le pecore nel campo e le carrozze che
transitavano sotto la sua abitazione nell’arco di un’ora. Il suo
nome proveniva dal latino "computare," che significa
calcolare. La sua abilità nei calcoli era così preziosa che gli
abitanti del regno lo chiamavano, molto spesso, per contare gli
animali, le monete, persino gli ospiti durante le grandi feste. Ma
aveva anche un altro “dono” speciale: sapeva come far sentire
importanti le persone. Quando qualcuno, in un posto di lavoro, diceva
"in quell'ufficio Luigi non conta niente," Contare
interveniva, immediatamente, per ricordare a tutti che ogni persona
ha il suo valore, la sua dignità e la sua importanza. Contare
significava, dunque, anche "essere importante” e
simili.
Nell’abitazione di fronte c'era Conteggiare, il
cugino più riflessivo e meticoloso. Il suo nome era tratto dal
sostantivo "conto," che a sua volta proviene dal latino
"computus," che significa calcolo. Conteggiare amava
sedersi in ogni dove con un taccuino e una matita, sommando cifre con
una precisione invidiabile. Gli abitanti di Numerandia lo chiamavano
quando avevano bisogno di calcolare il bilancio dei loro affari, le
spese di una festa o le tasse versate durante l'anno.
Un
giorno, il re, sua maestà Calcolando, avendo intenzione di
organizzare una grande festa in occasione del suo genetliaco, convocò
al castello i due cugini perché lo aiutassero nei preparativi.
"Contare, mio caro e fedele suddito," esordì il re,
"potresti contare quanti invitati avremo al banchetto?"
Contare
annuì e si mise subito al lavoro di gran lena. Andò in ogni casa
del regno, contando gli abitanti e annotando i nomi degli invitati.
Al termine del lavoro, soddisfatto, tornò dal re: "Avremo 150
invitati, vostra maestà."
Il re, contento, si
rivolse poi a Conteggiare. "Ora, Conteggiare, ho bisogno del tuo
aiuto per calcolare quanto cibo e quante bevande serviranno per la
festa."
Conteggiare prese la matita e il suo taccuino
e iniziò a fare i calcoli con molta cura. Considerò il numero degli
invitati, le quantità necessarie per ogni portata e il costo totale.
Dopo un'attenta analisi, disse: "Vostra maestà, ho calcolato
che avremo bisogno di 300 pagnotte, 200 litri di vino e 150 arrosti,
per un totale di 500 monete."
Il giorno del
compleanno del re tutto fu perfetto grazie all'aiuto dei due cugini.
Tutti i sudditi di Numerandia si resero conto di quanto fossero
importanti sia Contare sia Conteggiare, ciascuno con il proprio ruolo
unico. Contare era sempre pronto nel dire: "Posso contare quanti
ospiti sono presenti," ma anche a far sentire le persone
importanti; mentre Conteggiare sapeva esattamente quanto bisognava
spendere per un banchetto regale o qualunque festa.
Un
giorno, un mercante straniero visitò Numerandia restando affascinato
dalla precisione nei conteggi e dall'efficienza del piccolo Stato. Sapendo dei due
cugini chiese di incontrarli perché gli spiegassero le loro abilità
al fine di migliorare il proprio commercio. Contare e Conteggiare,
sempre disponibili e desiderosi di condividere la loro conoscenza,
accettarono con entusiasmo.
Contare spiegò: "È
molto importante conoscere il numero esatto dei prodotti che vendi,
sia che tu stia contando i pomodori contenuti in un cesto sia altra
merce nel tuo magazzino. Questo ti aiuterà a sapere quanto puoi
vendere e di quanto devi rifornirti. Inoltre, ricordati che ogni
cliente conta perché ha la propria dignità e va trattato con
rispetto."
Conteggiare aggiunse: "E quando hai
bisogno della massima precisione nei tuoi calcoli, devi considerare
tutti i dettagli. Ogni spesa e ogni guadagno devono essere annotati e
sommati con cura per evitare errori e per ottimizzare i
profitti."
Grazie agli insegnamenti dei due cugini,
il mercante tornò, soddisfatto, nel suo Paese migliorando
enormemente il suo commercio, diffondendo la fama di Numerandia.
Contare e Conteggiare, da parte loro, continuarono a vivere felici nel loro regno, sapendo di essere indispensabili per il benessere di tutti gli abitanti.
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La lingua “biforcuta” della stampa
Viaggio a Gibilterra per leggere il giornale più antico del mondo. Cosa c’è nel Gibraltar Chronicle, il quotidiano che resistette alla guerra
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Sì, ci ripetiamo. Quanto è antico il mondo? Correttamente: al mondo.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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