Nel nostro meraviglioso idioma ci sono parole che, pur derivando dalla medesima radice, hanno significati diversi e specifici. Ciò può creare confusione. Molto spesso, infatti, vengono adoperati erroneamente tanto nella lingua scritta quanto in quella parlata. Due esempi perfetti di questo fenomeno sono gli aggettivi "esausto" ed "esaustivo". Sebbene ambi i termini derivino dal verbo latino "exhaurire" (vuotare o esaurire), hanno significati ben distinti. In questo dialogo, immaginario, tra Marta e Carlo, cercheremo di mettere in luce queste differenze con esempi chiarificatori.
Marta: Ciao amico Carlo, mi è stato fatto
notare che molto spesso, quando scrivo o parlo, confondo i termini
"esausto" ed "esaustivo" e li adopero
indifferentemente. Tu sai se c’è una differenza e qual è,
eventualmente?
Carlo: Ciao amica bella! Sì, capita spesso
di vedere questi vocaboli usati in modo sbagliato. Ambedue provengono
dal verbo latino "exhaurire", che significa "vuotare"
o "esaurire". Tuttavia, hanno significati distinti.
-
Molto, molto interessante. Potresti spiegarmelo meglio?
-
Certo! Cominciamo con "esausto". Questo aggettivo
significa essere estremamente stanco o spossato. Per esempio, dopo
una lunga giornata di lavoro fisicamente impegnativo, puoi dire "sono
esausto"; oppure, dopo aver partecipato a una maratona Luigi era
completamente esausto. Anche Maria si sente esausta dopo aver
lavorato tutto il giorno senza un minimo di pausa. Ma si può
riferire anche a cose come, per esempio, la batteria del telefono
cellulare è esausta.
- “Esausto”, quindi, riguarda
principalmente la stanchezza fisica o mentale, o l’esaurimento di
qualcosa, come l’esempio della batteria. E "esaustivo"?
-
"Esaustivo" si riferisce, invece, a qualcosa che è
dettagliato e completo. Per esempio, se leggi un verbale del
condominio con tutti i dettagli puoi dire che il verbale è
"esaustivo". Significa che non lascia nulla di importante
non scritto. La spiegazione dell’insegnante è stata così
esaustiva che non avevo più domande da porre. Oppure, il manuale
delle istruzioni è esaustivo perché tratta tutte le funzionalità
del dispositivo.
- Capisco. Quindi "esaustivo"
si adopera per descrivere qualcosa di approfondito e completo, mentre
"esausto" si usa per definire una persona molto stanca o
qualche cosa che è esaurita, cioè finita. Ma cosa li lega, dato che
provengono dallo stesso verbo latino?
- Il legame va
ricercato nel significato originario del verbo "exhaurire".
Vuotare o esaurire si può riferire sia a una persona sia a un
argomento. Una persona può essere "esausta" quando ha
esaurito le proprie energie. Un discorso o un trattato può essere
"esaustivo" quando ha esaurito tutte le informazioni
disponibili sull'argomento.
- Ora è chiarissimo. Posso
dire, dunque, che un libro è esaustivo se tratta tutti gli aspetti
di un argomento, ma non posso dire che è esausto, giusto?
-
Esattamente! "Esausto" riguarda le persone e il loro stato
di stanchezza o l’esaurimento di qualcosa, mentre "esaustivo"
si riferisce a ciò che è completo e dettagliato. È importante
usarli correttamente per evitare confusioni.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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