martedì 24 dicembre 2024

Il "mangimista", ovvero il commerciante di alimenti per animali


 C'era una volta, in un piccolo e ridente villaggio, Parolonia, un luogo incantato dove ogni mestiere aveva il proprio nome e chi lo esercitava la propria dignità. Qui, tra contadini, artigiani, panettieri, salumieri ecc. vivevano persone di ogni censo, ciascuna con un’occupazione ben definita.

In questo villaggio, però, nessuno sapeva come rivolgersi al commerciante di mangimi per animali. C’era un uomo, Pasquale, che, senza un titolo specifico, era conosciuto semplicemente come "il venditore di mangimi." Questi gestiva una bottega piena di sacchi di mangime per galline, mucche, cavalli e altri animali da fattoria. Tutti si rivolgevano a Pasquale per assicurarsi che i loro animali fossero ben nutriti.

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n giorno, mentre Pasquale sistemava i sacchi di mangime nella sua bottega, un giovane studioso del villaggio, Bernardo, entrò con un'aria preoccupata nel negozio. "Pasquale," disse Bernardo, "ho studiato gli idiomi di numerosi Paesi e ho notato che non abbiamo una parola specifica per designare il tuo mestiere. Mi sembra ingiusto che tu, che svolgi un compito così importante per la comunità, non abbia un titolo che ti definisca."

P
asquale sorrise gentilmente e rispose: "Bernardo, sono felice di aiutare i nostri concittadini e di prendermi cura degli animali. Il titolo non ha alcuna importanza per me." Ma il giovane studioso non era soddisfatto della risposta. Decise, quindi, di convocare un'assemblea nel villaggio per discutere del problema.

L
a grande piazza del villaggio si riempì rapidamente di gente curiosa. C'erano contadini, panettieri, artigiani e persino il delegato del sindaco. Bernardo salì su un piccolo podio, allestito alla bisogna, e iniziò a parlare: "Amici e concittadini carissimi, oggi siamo qui per discutere di un vuoto lessicale nel nostro vocabolario. Il nostro gentilissimo Pasquale, che si prende cura di fornire mangimi per i nostri animali, merita un titolo che onori il suo lavoro. Propongo, pertanto, di adottare il termine 'mangimista', tratto da ‘mangime’ con l’aggiunta del suffisso ‘-ista’, per indicare il commerciante di alimenti per animali. Questo neologismo colmerà una lacuna nel nostro linguaggio e darà, altresì, al nostro carissimo Bernardo il riconoscimento che merita."

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i fu un boato. La folla applaudì entusiasta. Il delegato del sindaco, con un sorriso, si rivolse ai cittadini: "Bernardo ha ragione da vendere. Pasquale svolge un compito essenziale nel nostro villaggio e merita un titolo che lo rappresenti degnamente. Da oggi in poi chiameremo Pasquale 'mangimista', e così sarà per tutti coloro che svolgono questo insopprimibile mestiere."

B
ernardo, emozionato e commosso, ringraziò tutti gli astanti. Finalmente il suo lavoro aveva il riconoscimento che meritava. La neoformazione "mangimista" cominciò a diffondersi rapidamente, non solo a Parolonia, ma anche nei villaggi limitrofi. La parola colmava un vuoto lessicale e rendeva giustizia a un mestiere fondamentale per la vita della comunità.

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a lingua, con il suo nuovo termine, divenne ancora più ricca e precisa, riflettendo la bellezza e la complessità del mondo dei mestieri.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)



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