Viveva una volta, in un regno remoto, Linguopoli, un piccolo e curioso aggettivo, registrato all’anagrafe con il nome di Illocutorio. Fin dalla nascita questi sapeva che era… nato per aiutare le parole a esprimere intenzioni e atti specifici di comunicazione. Non era, pertanto, un comune aggettivo che descriveva la qualità di qualcosa; no, Illocutorio era stato creato per una missione ben più complessa e molto affascinante.
Un giorno decise di compiere un viaggio alla scoperta delle sue origini e del suo significato. Sul treno il caso volle che incontrasse un eminente linguista, il prof. Semantico. "Illocutorio", gli disse il docente emerito, "devi sapere che sei nato dal desiderio umano di comprendere non solo cosa viene detto, ma anche come e perché viene detto. Il tuo nome è tratto da 'illocuzione’, termine che si riferisce agli atti linguistici eseguiti attraverso il parlare."
Curioso e affascinato, Illocutorio chiese:
"Potresti farmi qualche esempio di come posso essere impiegato,
per meglio comprendere?"
Il professore sorrise e annuì.
"Certamente, mio caro. Supponiamo che qualcuno dica: 'Ti
prometto che domani ti aiuterò.' Qui, l'intenzione comunicativa è
una promessa. Tu, Illocutorio, descrivi questo tipo di atto
comunicativo. Lo stesso vale quando qualcuno dice: 'Ordino di
chiudere la porta.' In questo caso l'intenzione è dare un ordine, e
tu, Illocutorio, rappresenti, per l’appunto, l'atto
dell'ordinare."
Mentre Illocutorio ascoltava con religiosa
attenzione, il prof. Semantico continuò: "La tua presenza, mio
caro, è fondamentale per comprendere la funzione comunicativa di
molte frasi. Se qualcuno dice, per esempio: 'Mi dispiace,' tu designi
l'atto del chiedere scusa. Oppure, quando un sindaco dice: 'Vi
dichiaro marito e moglie,' tu mostri l'atto illocutorio della
dichiarazione ufficiale."
Felice e grato per le spiegazioni
avute, Illocutorio proseguì il suo viaggio consapevole e orgoglioso
della sua importanza. Visitò scuole e biblioteche, aiutando
insegnanti e studenti a comprendere meglio gli atti comunicativi.
Ovunque andasse, lasciava un segno positivo, rendendo più chiari i
messaggi e facilitando la comunicazione efficace. Scoprì, tuttavia,
che non tutte le grammatiche scolastiche trattavano l'aggettivo
"illocutorio". Questa scoperta lo rese ancora più
determinato a diffondere la sua conoscenza, affinché tutti potessero
capire e adoperare correttamente questo importante termine
dimostrando, altresì, che anche se la sua funzione era sottile, il
suo impatto sulla comprensione del linguaggio era immenso.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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