martedì 17 dicembre 2024

Chi commina una pena?

 


Viveva una volta, nell’immenso regno di Lessicoville, un verbo davvero speciale: Comminare. Questo verbo, benché rispettato per il suo significato unico e preciso, veniva spesso adoperato erroneamente, soprattutto dai giornalisti di “Stampa Ville”.

Questo verbo vantava nobili origini, provenendo dal latino comminari, che significa "minacciare", “prevedere” e simili. Era un verbo veramente speciale perché si adoperava per mettere in evidenza una pena o una sanzione prevista da una legge o da un regolamento. La sua origine rifletteva l'antica pratica di infliggere pene come deterrente per comportamenti scorretti o illegali.

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n giorno, il Saggio dei Verbi decise di inviare Comminare in missione al fine di spiegare il suo corretto uso ai sudditi del regno, in particolare ai giornalisti che sempre più spesso confondevano il suo significato.

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omminare si presentò, dunque, davanti alla folla radunata nella piazza principale, esordendo: "Cari amici e cari rappresentanti della stampa io sono Comminare. Il mio significato è ben preciso: prevedere una pena o una sanzione in modo ufficiale. La legge e i regolamenti comminano le pene, cioè le prevedono, le minacciano, mentre i giudici e gli altri le infliggono”.

Per spiegare ancora meglio il suo uso Comminare fece alcuni esempi. "Immaginate," iniziò, "che la legge preveda una multa di 500 euro per un'infrazione. Diciamo, correttamente, 'la legge commina una multa di 500 euro per l'infrazione'. Questo è un uso corretto, poiché la legge sta prevedendo una sanzione."

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ontinuò poi con un esempio errato: "Il giudice sportivo ha comminato una squalifica di tre anni al giocatore Pinco Panco”. Quest’uso di comminare è errato, perché, come abbiamo visto, il regolamento commina una sanzione, il giudice la infligge. Correttamente, dunque, 'il giudice sportivo ha inflitto una squalifica di tre anni (…)’ .”

Infine, Comminare fece un altro esempio corretto: "Quando un giudice infligge una multa in tribunale, diciamo, 'Il giudice ha inflitto una multa di 500 euro per l'infrazione', coerente con ciò che la legge commina".

Per concludere la sua magistrale spiegazione Comminare raccomandò: "Ricordate, amici carissimi, usatemi solo quando si parla di sanzioni o pene legali ufficiali. In tutti gli altri casi scegliete verbi più appropriati come 'imporre' o 'infliggere'. Non mi stancherò mai di ripetere che la legge commina le pene, mentre i giudici e gli altri funzionari le infliggono."

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razie alla magistrale lezione di Comminare, i cittadini di Lessicoville, inclusi i giornalisti di “Stampa Ville”, cominciarono a usare il verbo in modo corretto. Le notizie diventarono più precise e chiare, e Comminare fu celebrato per la sua dedizione all'accuratezza linguistica.

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Catetère? Voce correttissima

Il figliolo di un nostro carissimo amico è stato redarguito dal suo insegnante perché ha pronunciato il sintagma del titolo con l'accentazione piana (catetère) invece di quella sdrucciola (catètere). Il docente di scuola media superiore dovrebbe sapere che ambe le pronunce sono corrette. Quella "errata" - secondo l'insegnante - sarebbe invece da preferire. Vediamo, in proposito, ciò che dice il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia:

catetere [katetère o katètere] s. m. (med.) — pn. sdrucciola (katè-) invalsa da molto tempo, in contrasto con la piana (-tère) attestata per prima e conforme all’accentaz. lat. e greca (accentaz., oltre tutto, conservata nell’altro term. med. uretere, meno soggetto a interferenze di tecnici semic÷lti) — es. con acc. scr.: il dottore teneva tra le mani un tubo elastico a cui stava adattando un catètere [il dott1re ten%va tra lle m#ni un t2bo el#Stiko a kk2i Stava adatt#ndo uj kat$tere] (D’Annunzio).




(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)





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