domenica 19 gennaio 2025

La bellezza della lingua italiana

 


V
iveva una volta, in un favoloso regno, Lirica, una giovane e bella principessa, Isabella. La sua bellezza era indescrivibile, ma ciò che la rendeva davvero unica era la sua voce. Quando parlava le parole danzavano come note musicali, e ogni frase era una dolce melodia. Ogni mattina la giovane principessa si svegliava al canto degli uccellini che, attratti dalla sua voce, le facevano compagnia nei suoi giardini incantati.

Nel regno tutti parlavano la lingua italiana, e Isabella era orgogliosa di farne parte. Tutte le mattine passeggiava per i giardini del suo castello, cantando in italiano, incantando gli uccelli e i fiori con la sua voce inconfondibile. Le sue parole, così musicali e piene di grazia, narravano storie di amore, speranza e avventure. Un giorno, mentre cantava una ballata antica, notò, affascinata, che i fiori si aprivano e chiudevano i loro petali seguendo la cadenza della sua voce.

U
n giorno di primavera, un giovane principe di un regno vicino, Leonardo, noto per il suo amore per la musica, sentì parlare della voce della bella principessa e decise di visitare il regno di Lirica. Al suo arrivo fu accolto dalle dolci note della lingua italiana che Isabella cantava. Ogni parola era come una carezza per i suoi orecchi, e presto si innamorò non solo della voce di Isabella, ma anche della bellezza della lingua italiana. Leonardo, affascinato dalla melodia, si presentò al castello e chiese il permesso di accompagnare Isabella nei suoi canti.

I
due giovani, assieme, crearono armonie che risuonavano in tutto il regno. Le loro canzoni divennero leggendarie, e la lingua italiana, con la sua naturale musicalità, divenne famosa in tutto il mondo. Gente da ogni angolo del pianeta andava a Lirica per ascoltare la bellezza della lingua italiana cantata da Isabella e Leonardo. La loro musica era talmente potente da guarire i cuori spezzati e dava pace e serenità a chiunque la ascoltasse.

M
a non era soltanto la loro voce a incantare tutti. Leonardo e Isabella fondarono una scuola di musica dove insegnavano ai bambini a cantare e ad amare la loro lingua. Le generazioni successive crebbero con una profonda passione per l'italiano e continuarono a trasmetterla attraverso le loro canzoni e poesie.

E
così, la bella lingua italiana, cantabile per eccellenza, continuò a incantare e ispirare tutti coloro che avevano il privilegio di ascoltarla. I due giovani principi vissero felici e contenti, continuando a cantare e celebrare la straordinaria bellezza della loro amata lingua italiana.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Da emendare: "...potente da guariva...".
Per riflettere: "... Le generazioni future crebbero...". Perché "future" e non "successive", decisamente da preferire dato l'utilizzo del passato remoto?
G. Verna

Fausto Raso ha detto...

Cortese dr Verna, la ringrazio della segnalazione. Ho emendato il "da guariva", frutto di una mia imperdonabile distrazione e ho accolto il suo suggerimento: successive.
Cordialmente
FR