C'era una volta, in un regno lontano, lontano, Telefonlandia, un giovane venditore di telefoni. Non esistendo un termine specifico per designare chi vende telefoni, alcuni pensarono di chiamarlo "telefoniere", per analogia con salumiere, aggiungendo al sostantivo telefono il suffisso "-iere". Il giovane, però, non vendeva telefoni qualsiasi. Nel suo negozio ogni telefono era un po’ magico.
Un giorno, mentre il giovane commerciante
stava organizzando il suo negozio, entrò una vecchia signora con un
mantello tutto sdrucito. "Buongiorno, gentile telefoniere, ho
sentito dire che i tuoi telefoni sono speciali. Avrei bisogno di un
telefono che possa connettermi con la mia nipotina che vive lontano,
nel Regno delle Nuvole."
Il giovane sorrise e prese
un telefono dorato da uno scaffale. "Questo è il telefono
dell'amore: ha il potere di connettere due cuori che si amano, non
importa la lontananza".
La vecchia signora,
felicissima, ringraziò e se ne andò con il suo nuovo telefono. La
notizia dei telefoni magici del giovane commerciante si diffuse
rapidamente oltrepassando i confini del regno e si diffuse anche il
nuovo vocabolo (telefoniere) colmando, così, un vuoto lessicale.
Un
pomeriggio, entrò nel negozio un giovane monarca di un regno vicino.
"Carissimo telefoniere, ho bisogno del tuo aiuto," disse.
"Nel mio regno c'è una strega malvagia che sta isolando i miei
sudditi, impedendo loro di comunicare. Serve un telefono speciale per
rompere l'incantesimo."
Il commerciante, dopo aver
pensato intensamente, prese un telefono argentato con una luce
brillante. "Questo è il telefono della libertà," disse.
"Ha il potere di rompere qualsiasi incantesimo; permette,
quindi, alla tua gente di comunicare liberamente."
Il
re, tornato nel suo stato, per ringraziare il telefoniere di
Telefonlandia, ordinò, con un decreto, che tutti coloro che
vendevano telefoni fossero chiamati… telefonieri.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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