mercoledì 8 gennaio 2025

Il "telefoniere"


 C'
era una volta, in un regno lontano, lontano, Telefonlandia, un giovane venditore di telefoni. Non esistendo un termine specifico per designare chi vende telefoni, alcuni pensarono di chiamarlo "telefoniere", per analogia con salumiere, aggiungendo al sostantivo telefono il suffisso "-iere". Il giovane, però, non vendeva telefoni qualsiasi. Nel suo negozio ogni telefono era un po’ magico.

Un giorno, mentre il giovane commerciante stava organizzando il suo negozio, entrò una vecchia signora con un mantello tutto sdrucito. "Buongiorno, gentile telefoniere, ho sentito dire che i tuoi telefoni sono speciali. Avrei bisogno di un telefono che possa connettermi con la mia nipotina che vive lontano, nel Regno delle Nuvole."

I
l giovane sorrise e prese un telefono dorato da uno scaffale. "Questo è il telefono dell'amore: ha il potere di connettere due cuori che si amano, non importa la lontananza".

L
a vecchia signora, felicissima, ringraziò e se ne andò con il suo nuovo telefono. La notizia dei telefoni magici del giovane commerciante si diffuse rapidamente oltrepassando i confini del regno e si diffuse anche il nuovo vocabolo (telefoniere) colmando, così, un vuoto lessicale.

U
n pomeriggio, entrò nel negozio un giovane monarca di un regno vicino. "Carissimo telefoniere, ho bisogno del tuo aiuto," disse. "Nel mio regno c'è una strega malvagia che sta isolando i miei sudditi, impedendo loro di comunicare. Serve un telefono speciale per rompere l'incantesimo."

I
l commerciante, dopo aver pensato intensamente, prese un telefono argentato con una luce brillante. "Questo è il telefono della libertà," disse. "Ha il potere di rompere qualsiasi incantesimo; permette, quindi, alla tua gente di comunicare liberamente."

I
l re, tornato nel suo stato, per ringraziare il telefoniere di Telefonlandia, ordinò, con un decreto, che tutti coloro che vendevano telefoni fossero chiamati… telefonieri.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


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