Era il 31 dicembre, e in una pittoresca e ridente cittadina, Silvestrina, tutto era pronto per celebrare la fine dell'anno. Le strade erano piene di luminarie scintillanti e decorate con ghirlande colorate che ondeggiavano lievemente nel vento. Nonostante il freddo invernale, l'atmosfera era calda, accogliente e coinvolgente. Il profumo di castagne arrostite e dei dolci tipici delle feste permeava l'aria, mentre i bambini giocavano rincorrendosi tra le bancherelle dei mercatini di Natale.
Susanna, una giovane donna di trent'anni, stava rientrando a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Lavorava come infermiera nel piccolo ospedale della cittadina e il suo turno era stato particolarmente impegnativo. Nonostante la stanchezza, un sorriso si delineava sul suo volto. La giovane amava il suo lavoro e sapeva di fare la differenza nella vita delle persone. Ogni volta che aiutava un paziente a stare meglio, sentiva una gratificazione che la ripagava della fatica.
Quella sera decise di prendersi un momento per sé. Si fermò in una caffetteria nella piazza principale, un locale accogliente con un profumo invitante di caffè appena fatto e biscotti appena sfornati. Ordinò una tazza di cioccolato caldo con panna e si sedette vicino alla porta, osservando la frenesia della città attraverso i vetri appannati. Mentre sorseggiava la bevanda, il suo sguardo si posò su un uomo anziano seduto al tavolo accanto: sembrava perso nei suoi pensieri, lo sguardo fisso verso la piazza illuminata.
Notando la solitudine dell'uomo, Susanna decise di avvicinarsi per scambiare due chiacchiere. Si presentò con un sorriso gentile e scoprì che l’anziano si chiamava Silvestro. L’uomo aveva perso sua moglie quell'anno e stava vivendo il primo Capodanno da solo dopo oltre trent’anni di matrimonio. Le loro chiacchiere si trasformarono rapidamente in una conversazione profonda, ricca di ricordi e speranze per il futuro. Silvestro raccontò a Susanna storie della sua gioventù, di come aveva conosciuto sua moglie a una festa danzante e delle avventure vissute assieme.
Con l’avvicinarsi della mezzanotte, la caffetteria cominciò a riempirsi di persone che aspettavano il nuovo anno. Susanna invitò Silvestro a unirsi a lei per i festeggiamenti nella piazza principale e per brindare all’anno nuovo. Nonostante la reticenza iniziale, l’anziano accettò con gratitudine. Mentre camminavano insieme tra le strade affollate, Susanna sentiva che stava nascendo una nuova amicizia. Silvestro, ormai più sereno, mostrava un sorriso sincero.
Quando l'orologio della piazza scandì la mezzanotte, esplosero fuochi d'artificio e tutti si abbracciarono e si scambiarono auguri di buon anno. Susanna e Silvestro, tra la folla, si unirono a quella gioia collettiva. In quel momento l’uomo non si sentì più solo e Susanna capì che quel gesto semplice aveva reso la serata veramente speciale.
Quella notte segnò l'inizio di una nuova tradizione per Susanna e Silvestro. Ogni anno, il 31 dicembre, si ritrovavano nella stessa caffetteria per condividere storie e riflessioni sull'anno appena trascorso, ricordando l'importanza delle piccole azioni e della gentilezza che possono fare una grande differenza nella vita di ciascuno di noi.
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