domenica 24 novembre 2019

"Visto che..." o "dal momento che..."?


Se qualche “linguista d’assalto” o, se preferite, gramuffastronzolo, si imbatterà," casualmente", in questo portale strabuzzerà gli occhi e, naturalmente, dissentirà su quanto stiamo per scrivere; facciamo spallucce e andiamo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto, convinti della bontà della nostra tesi. 
     Vogliamo parlare dell’uso errato, che fanno molti, dell’espressione “dal momento che”. Molte persone, dunque, danno alla locuzione suddetta un significato che non ha: “dato che”; “giacché”, “visto che”, “poiché” e simili. Ci capita di leggere e di sentire, spesso, frasi del tipo: “Dal momento che sei qui aiutami in questo lavoro”. In buona lingua, “dal momento che”, in frasi simili, deve essere sostituito con “giacché”, “visto che” ecc.: «Visto che sei qui aiutami in questo lavoro». “Dal momento che” ha tutt’altro significato: “dall’istante in cui”, “fin dal momento in cui”: «Quell’individuo non mi dà affidamento dal momento (cioè: dall’istante in cui, fin dal momento in cui) che l’ho conosciuto».


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Distante: verbo, aggettivo e avverbio. È il participio presente del verbo "distare". In funzione aggettivale sta per "discosto", "lontano" e simili: l'ufficio è distante dall'abitazione. Adoperato assoluto (da solo) "diventa" avverbio: vorrei andare da Francesco, ma abita troppo distante.


Incurvare e incurvire. Il primo verbo, della prima coniugazione, è transitivo e significa "rendere curvo": Giovanni, da solo, è riuscito a incurvare una grossa sbarra di ferro. Adoperato riflessivamente assume il significato  di "diventare curvo": Paolo si è incurvato sempre di piú. Incurvire, della terza coniugazione, è intransitivo e vale "diventare curvo" (come il primo adoperato nella forma riflessiva): con il trascorrere degli anni l'uomo incurvisce. In alcune persone del presente indicativo e del presente congiuntivo si coniuga con l'inserimento dell'infisso "-isc-" tra il tema e la desinenza.


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La lingua "biforcuta" della stampa


GLI APPUNTAMENTI Le iniziative dei comitati e delle associazioni dall'18 al 24 novembre

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L'orrore è evidente, non occorre... evidenziarlo.

1 commento:

Teo ha detto...

Mi sembra un tantinello esagerato definire errata la locuzione "dal momento che" con valore causale. Gli stessi repertori a cui lei ha verosimilmente attinto (il Tommaseo-Bellini, il Rigutini, il Gabrielli) la definiscono "pesante", ma non erronea tout court. Ad esempio il Tommaseo-Bellini (che è comunque un dizionario di quasi 200 anni fa) dice:
"T. Siccome Dacchè, usasi per Giacchè, non di tempo ma di fatto o d'idea dalla quale si vuol dedurre una conseguenza; così familiarm. adoprasi quest'altra frase, ma è pesante e non pr. Dal momento che ciò fosse, io prenderei altro partito (se ciò fosse). – Dal momento che voi fraintendete così i miei sentimenti, io non degnerò scendere ad altre scuse (giacchè voi)."

I dizionari dell'italiano corrente, anche quelli più normativi, comunque non la censurano affatto (ad es. il Treccani dice: "Di uso frequente la locuz. dal momento che, adoperata sia con valore temporale (dal m. che, o dal m. in cui, l’ho saputo, non l’ho più dimenticato), sia, più spesso, con valore di cong. causale (come sinon. di poiché, dato che, visto che e sim.): dal m. che per te va bene così, non mi oppongo; dal m. che non t’interessa, è inutile che tu ci vada".

Il Battaglia-Barberi Squarotti registra poi l'uso causale fornendo due citazioni d'autore, certo recenti e novecenteschi, ma comunque tra coloro che scrivono meglio in lingua italiana:

"Dal momento che: poiché, in quanto. Moravia, II-109: Anche lei non aveva alcun timore dal momento che lui non ne aveva. Arbasino, 11-78: Un paio di ragazze pratiche della casa li acconten­tano come possono, scusandosi se mancano tante cose, dal momento che la casa è rimasta chiusa dal mese d’ottobre".

Cercando poi in rete, ho trovato qualche occorrenza del "dal momento che" causale in prosatori relativamente recenti, ma certo non particolarmente adusi a un italiano sciatto: Luigi Pirandello, Benedetto Croce, Gianfranco Contini, Gennaro Sasso. Quindi a mio modesto parere oggi si dovrebbe essere più indulgenti verso l'uso in senso causale di questa locuzione.