La capra - si sa - è considerata un animale un po' matto; cavalcarla, soprattutto verso la china (i dirupi sono "prediletti" da questo quadrupede) è il colmo dell'imprudenza. Lo scrittore francese Buffon cosí dipinge questo animale:
«La capra è viva, capricciosa e vagabonda. L'incostanza della sua natura si evidenzia dalla irregolarità delle sue azioni; cammina, si arresta, corre, salta, si avvicina, si allontana, si mostra e si nasconde o fugge, come per capriccio e senza altro motivo determinante che quello della sua vivacità bizzarra del suo sentimento interiore; e tutti i nervi del corpo sono appena sufficienti alla rapidità di questi movimenti che le sono naturali».
Colui, quindi, che, in senso figurato, cavalca la capra sa benissimo a cosa va incontro. Uomo avvertito…
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Il verbo "provvedere" si coniuga come 'vedere' (con alcune forme sincopate) tranne che nel futuro e nel condizionale, che seguono la coniugazione regolare. Ci sembra strano che il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, menzioni, in proposito, solo il futuro:
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