martedì 5 novembre 2019

Sgroi - 33 - "Il siciliano? Deriva dal sanscrito". Una fake-news!


di Salvatore Claudio Sgroi *

Nel quotidiano  "La Sicilia" di Catania, lunedì 28 ottobre, il lettore si è imbattuto in un articolo che occupava gran parte della pagina 11 "Società & cultura" dal titolo sensazionale: "Il siciliano? Deriva dal sanscrito". 
     Una fake-news invero, come ben sa qualunque studente universitario di primo anno che abbia seguito un corso di Linguistica Generale o di Filologia romanza o di Storia della lingua italiana. 
     Una fandonia che rischia solo di generare confusione nei lettori senz'alcuna seria preparazione linguistica. Una fandonia che l'articolista riprendeva acriticamente dal testo lì indicato di Alfredo Rizza I siciliani: gli ariani siamo noi
     Che il siciliano derivi dal sanscrito, e che i Siculi siano i Siciliani attuali, sono opinioni a dir poco bislacche. Il siciliano deriva dal latino volgare, poi arricchito da successivi prestiti. 
     Il latino volgare è membro del "gruppo italico" con forse il Siculo, e tante altre lingue, tra cui il gruppo indo-iranico, di cui fa parte sì il sanscrito, che non è certamente la madre del siciliano, né la madre di tutte le altre lingue indoeuropee, risalenti al proto-indoeuropeo. 
     Che gli esempi siciliani citati nell'art. (accattari 'comprare', ammucciari 'nascondere', ammugghiari 'avvolgere', causi 'calzoni', carusu 'ragazzo', sciara ''luogo sterile e petroso'; 'lava' ecc.), siano quindi riconducibili al sanscrito è pura allucinazione. 
     Il lettore farebbe bene a leggere in Wikipedia le istruttive voci su il "Siculo", "Siciliano" e per l'etimologia consulti il fondamentale Vocabolario storico-etimologico del siciliano di Alberto Varvaro (Palermo-Strasburgo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani-Editions de Linguistique et Philologie 2014, 2 voll.), e M. Cortelazzo-C. Marcato I dialetti italiani. Dizionario etimologico Utet 1998. Dove apprenderà che "Càusi continua il lat. calcea 'calzatura'"; che Accattari 'comprare' deriva "da un lat. *accaptare, rifacimento di 'acceptare'"; -- che Ammucciari 'nascondere' viene "dal fr. ant. muchier"; -- che Ammugghiari 'avvolgere' "in Sicilia è possibile si tratti di italianismo", "ovvero prestito ant. dall'it.", it. ant. invogliare; -- che Sciara 'luogo sterile e petroso' è voce "Probabilmente di origine araba". Invece Mattanza deriva dallo spagnolo matanza, come indica anche un dizionario della lingua italiana, quale il De Mauro 2000, trattandosi di un sicilianismo presente pure in italiano, ecc.
     Badi ancora il lettore a non lasciarsi ingannare dalla omonimia del citato Alfredo Rizza con un secondo Alfredo Rizza, vero linguista, con le carte in regola, operante nell'Università di Verona.

P.S. Da un precedente art. di Ivan Scinardo del 23 marzo 2013, che anticipava le amenità sanscrite del siciliano (Dialetto siciliano? Potrebbe derivare dalla lingua sanscrita) si apprende che il primo Alfredo Rizza è un "funzionario  tecnico del Comune di Acireale".


 * Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania






2 commenti:

Unknown ha detto...

Istintivamente direi che la bufala sia questo attacco all'articolo ma,civilmente le chiedo di informarsi sui ritrovamenti archeologici "seri"

Prof. Salvatore Claudio Sgroi ha detto...

All’anonimo, attardato e pervicace, lettore consiglierei di “scavare” nella storia studiando (“seriamente”) un comune manuale di linguistica storica come quello di S. Luraghi (Carocci ed.), o di F. Fanciullo (il Mulino), o di E. Magni (Pàtron), ecc.
prof. S.C.Sgroi