Nobiltà e facilità sono entrambi sostantivi astratti derivati dal latino nobilitas, -atis e facilitas, -atis. Attraverso i secoli, vale a dire nel passaggio dal latino all’italiano, sono diventati nobilitate(m) e facilitate(m), fino ad arrivare alle forme tronche in uso: nobiltà e facilità.
Mentre il secondo sostantivo, però, nella pronuncia (e nella grafia) volgare (italiano) ha conservato la vocale i dopo la consonante l, il primo (nobiltà) ha subìto nella pronuncia popolana (e quindi nella grafia) un fenomeno che in linguistica viene chiamato sincope, vale a dire la caduta di una o più lettere nel corpo della parola, nel caso specifico la caduta della i.
*
Un incesto linguistico
Quanto stiamo per scrivere – siamo sicuri – farà ridere molti sedicenti linguisti: se cosí sarà la cosa ci lascerà nella piú squallida indifferenza, certi della bontà di quanto sosteniamo.
Si sentono e si leggono, molto spesso, frasi tipo "Giovanna è sposata con un figlio"; "Giovanni è sposato con una figlia". E allora? Direte.
Queste frasi ci fanno pensare a un incesto, un "incesto linguistico", potremmo dire. Sí, perché le frasi in oggetto richiamano, appunto, l'incesto: Giovanna ha sposato il figlio e Giovanni ha sposato la figlia.
Questo "incesto" si può evitare con l'aggiunta di una "e": Giovanna è sposata e con un figlio; Giovanni è sposato e con una figlia. Pedanteria? Giudicate voi, amici, amanti del bel parlare e del bello scrivere.
*
Gli assoli? Perché no!?
Chissà perché la totalità (?) dei vocabolari considera/considerano il sostantivo e aggettivo “assolo” (brano musicale eseguito da un solo strumento o da una sola voce) invariabile: l’assolo, gli assolo.
A nostro modo di vedere il vocabolo si può pluralizzare normalmente (gli assoli) derivando dalla locuzione latina “a solo” (‘da solo’ e… ‘da soli’).
In ciò siamo confortati dal Dop, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, che ammette il plurale.
Una ricerca con Googlelibri ha dato un risultato sorprendente: 453 occorrenze per "gli assolo" e 653 per "gli assoli".
***
La lingua "biforcuta" della stampa
ROMA
Banane davanti la casa dell’attrice africana. «Così ci si sente male»
------------
Correttamente: davanti alla casa. Preposizione impropria. Si costruisce con la preposizione "a" (semplice o articolata). Dizionario Sabatini Coletti: loc. prep. davanti a, nello spazio antistante, di fronte a: ho piantato tre tigli d. alla casa; con anticipazione del compl. in forma di pron. e assorbimento della a nelle forme atone: ci sta d.
*
Maltempo: cade albero su auto vicino Roma, grave il conducente. Nella notte 200 interventi dei vigili del fuoco
-----------
Insistiamo: vicino si costruisce con la preposizione
"a". Correttamente: vicino a
Roma. Crusca: «(...) Quel che è certo è che non si può usare il solo vicino
con funzione di locuzione preposizionale: sono da evitare, benché alquanto
diffusi persino nei giornali*, vicino Roma, vicino casa (recte:
«vicino a Roma», «vicino a casa»)».
-----* Ci piace quel "persino", quasi i giornali fossero dispensatori di cultura linguistica, anzi…
----
Coloro che ravvisino strafalcioni orto-sintattico-grammaticali (e "concettuali") in articoli giornalistici possono inviarli a questo portale (fauras@iol.it). I testi "incriminati" saranno pubblicati ed esposti al pubblico ludibrio.
Volume vincitore, per la manualistica, alla III edizione del premio letterario nazionale "L'Intruso in Costa Smeralda".
Nessun commento:
Posta un commento