sabato 4 gennaio 2025

Perché rimpinguare sì e "rimpinguire" no?

 


La nostra lingua, tra le più musicali, è ricca di sfumature e varianti, e spesso ci troviamo di fronte a forme verbali che, secondo chi scrive, sono corrette ma non trovano riscontro nei dizionari ufficiali. Una di queste forme è il verbo "rimpinguire", che si potrebbe considerare una variante intensiva di "impinguire". Tuttavia, i principali vocabolari dell’uso attestano solo "impinguire" e "impinguare" con la variante "rimpinguare".  Perché, dunque,"rimpinguire" no?

"Impinguire" è correttamente attestato e proviene dal latino "pinguis", che significa "grasso" o "pingue". Il verbo in oggetto significa, quindi, "rendere pingue" o "ingrassare":
"L'alimentazione ricca di dolci ha impinguito l'atleta".
"L'allevatore ha impinguito i suoi animali per venderli alle fiere". E, con uso figurato, "le numerose multe hanno impinguito le casse del comune".


P
arallelamente, troviamo anche "impinguare", adoperato con il medesimo significato di "impinguire": "Le piogge abbondanti hanno impinguato le riserve d'acqua."
"Ha deciso di impinguare la sua collezione di libri antichi."
"Rimpinguare", variante di "impinguare", con l'aggiunta del prefisso "ri-", conferisce al verbo un senso di azione ripetuta o intensiva. Significa, pertanto, "impinguare di nuovo" o "rendere più pingue". Questa forma è, infatti, ampiamente riconosciuta e usata nella lingua italiana: "Ogni mese, rimpinguava il suo portafogli con i risparmi".
"Dopo le spese natalizie, ha dovuto rimpinguare il conto".
Nonostante la logica porterebbe a ritenere "rimpinguire" come una possibile variante di “impinguire”, i vocabolari ufficiali non attestano questa forma. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori:

a) "Il verbo 'rimpinguire', non essendo di uso comune e cristallizzato come 'rimpinguare', potrebbe non aver attirato l'interesse dei lessicografi."

b) La lingua tende a semplificarsi e a conservare le forme più chiare e dirette. "Rimpinguare" offre una chiara e immediata comprensione, evitando ambiguità.

c) Le regole di derivazione e formazione delle parole nel lessico italiano possono non supportare pienamente la forma "rimpinguire", preferendo "rimpinguare".

"Rimpinguire", comunque, anche se ignorato dai vocabolari, si trova in alcune pubblicazioni. I compilatori dei vocabolari ci facciano, dunque, un pensierino...


 ***

“Librivendolo”? Perché no!?


N
el vasto e affascinante universo della lingua italiana ci troviamo, spesso, davanti a vuoti lessicali: mancanza di termini specifici per designare alcune professioni o attività. Uno di questi vuoti riguarda l’appellativo da dare a chi si occupa della vendita di libri usati. Chi scrive propone librivendolo, formato con ‘libri’ e ‘vendolo’. Questa neoformazione cattura immediatamente l' “essenza” dell'attività, rendendo chiaro il ruolo di chi vende libri usati.


 
In un'epoca in cui la sostenibilità e il riciclo sono sempre più valorizzati, il ruolo del venditore di libri usati assume un'importanza crescente. I "librivendoli" non soltanto contribuiscono a ridurre gli sprechi, ma arricchiscono anche il nostro patrimonio culturale, rendendo accessibili a tutti i libri che altrimenti potrebbero andare perduti.


 
Invitiamo, quindi, i lessicografi a considerare l'inserimento del neologismo lessicale "librivendolo" nei vocabolari. Riteniamo che questo termine abbia tutti i requisiti per entrare nell'uso comune, riflettendo accuratamente la realtà contemporanea e la necessità di una lingua che si adatti ai cambiamenti della società. 

Incoraggiamo, pertanto, tutti coloro che amano i libri ad adoperare ‘librivendolo' nelle loro conversazioni quotidiane e i giornalisti a diffonderlo con i loro articoli. Solo attraverso l'uso comune e la diffusione possiamo sperare di vedere questo termine “cristallizzarsi” ed entrare ufficialmente nel nostro stupendo lessico.


PS: ci siamo accorti, per caso, che qualcuno ci ha preceduto nella nostra "invenzione".



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)




giovedì 2 gennaio 2025

Sgroi – 190 - “New Orleans”: pronuncia sdrucciola, piana o tronca?

 




di Salvatore Claudio Sgroi 

 

 

1. Evento terroristico 


L’evento terroristico di New Orleans, città americana della Louisiana situata sul fiume Mississippi, indicato nel TGCom (2 gennaio 2025) col titolo: Usa, pickup sulla folla a New Orleans: 15 morti”, ha diffuso, ahimè, il nome della città, variamente pronunciato in TV 

 

2. Pronuncia variabile di New Orleans 


In RAI 48 (8h30) abbiamo così sentito più volte in bocca alla giornalista dire con pronuncia piana italianizzata: /njù òrlins/ (con scontro accentuale), mentre io avrei detto con pronuncia tronca: /njù orlìns/ (evitando lo scontro accentuale), là dove nella 7 nel programma Coffee break (9h45) il conduttore ha detto con pronuncia sdrucciola: /njù òrleans/, nel programma “L’aria che tira” (12h30) un altro conduttore ha pronunciato invece tronco /njù orlìn/ e un’ospite /njù orlìns/. 

 

3. Pronuncia nei manuali di pronuncia 


Il DOP, ovvero Dizionario d’ortografia e di pronunzia, di Bruno Migliorini, Carlo Tagliavini, Piero Fiorelli (ERI 19691, 19812) riporta solo la pronuncia piana originale di New Orleans “[ingl. njuu òoljënʃ]” con “s” finale sonora, (in italiano chiamata anche “Nuova Orleans, in francese La Nouvelle-Orléans). 

Invece la voce New Orleans manca nel DOP. Dizionario italiano multimediale e multilingue d’ortografia e di pronunzia, Seconda edizione multimediale (2025), versione multimediale ideata e diretta da Renato Parascandolo. 

Da parte sua, il DiPI, ovvero Dizionario di Pronuncia Italiana di Luciano Canepàri (Zanichelli 2000, anche in rete), registra ben 4 varianti diversamente italianizzate, tutte "accettabili" ovvero "abbastanza consigliabili"una sdrucciola, una piana e due tronche -- del toponimo New Orleans 

(i). quadrisillabo sdrucciolo: /njurleans/; 

(ii). trisillabo piano: /njurljans/; 

(iii) trisillabo tronco: /njuorlins/; 

(iv) trisillabo tronco: /njuorlin/. 

Normativamente, il lettore ha solo l’imbarazzo della scelta. 

 

4. Pronuncia etimologica 


Il Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary 200311 nell’appendice dei “Geographical Names” riporta il toponimo New Orleans fornendo del composto stranamente solo la pronuncia di Orleans, per New il lettore deve invece ricorrere ad altri lemmi dove è indicato come // (“ü” come in rule) e alternativamente col dittongo /njü/. Il lettore trova quindi 4 varianti:  

(i). trisillabo sdrucciolo: /’órlēǝnz/ (cioè con “-s” finale sonora); 

(ii) bisillabo piano /’órlǝnz/; 

(iii) bisillabo piano: /’órlyǝnz/; 

(iv) bisillabo tronco: /(,)órlēnz/. 






 



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)