Si presti attenzione ai vari siti che trattano di lingua italiana perché spesso si "incappa" in portali "ricchi" di imprecisioni, per non dire errori, che minano la "coscienza linguistica" di coloro non avvezzi all'idioma di Dante. Da "manuscritto.it" leggiamo:
Si dice avvocato o avvocatessa?
Si dice avvocato!
Per i nomi di professione, è sconsigliato l'uso della desinenza -essa, che detiene
una connotazione ironica e dispregiativa. A eccezione di dottoressa e professoressa,
è buona regola lasciare al maschile il
termine che indica la professione, anche se ad esercitarla è una donna. E' bene non
usare, quindi, termini come vigilessa, avvocatessa, sindachessa, prefettessa, deputatessa, giudichessa,
ecc. In tutti questi casi è preferibile lasciare invariato al maschile il nome
della professione e dire, aggiungendo il nome della persona, il vigile
Stefania Rossi, l'avvocato Daniela Bernardi, il sindaco Maria Cerri, il
presidente della Camera Irene Pivetti, ecc.
Riteniamo utile
ribadire, ancora una volta, che non è corretto lasciare invariato il nome della
professione, quindi al maschile, facendolo seguire dal nome della donna. Le
forme femminili corrette sono: la vigile; l'avvocata; la sindaca; la
presidente.
***
La lingua "biforcuta" della stampa
Incendi in Sardegna, Mattarella: "Chi li ha commessi ha una responsabilità grave sulla coscienza"
---------------------
Gli incendi si commettono? E non si dica che è "un virgolettato" perché non crediamo che il capo dello Stato abbia adoperato il verbo in oggetto.
Nessun commento:
Posta un commento