sabato 21 agosto 2021

Defatigare e defaticare

Abbiamo notato  ─  con sommo piacere  ─  che il prestigioso vocabolario Treccani in rete ha emendato  il lemma "defatigare". Ecco quanto si leggeva s.v. "defatigare":

defatigare (non com. defaticare) v. tr. [dal lat. defatigare, comp. di de- e fatigare «affaticare»] (io defatigo, tu defatighi, ecc.), letter. – Stancare, esaurire le capacità di resistenza di una persona. Part. pres. defatigante anche come agg., che affatica, che logora le forze. Part. pass. defatigato, anche come agg., affaticato, spossato.

Defatigare e defaticare non sono l'uno sinonimo dell'altro hanno significati diversi.

Ecco, infatti, quanto si può leggere, ora, al lemma emendato dal Treccani:

defatigare (ant. defaticare) v. tr. [dal lat. defatigare, comp. di de- e fatigare «affaticare»] (io defatigotu defatighi, ecc.), letter. – Stancare, esaurire le capacità di resistenza di una persona. Part. pres. defatigante anche come agg., che affatica, che logora le forze. Part. pass. defatigato, anche come agg., affaticato, spossato.

Ci lascia molto perplessi, però, quell' «ant.» che, a nostro avviso, andrebbe cassato perché ambiguo. Defaticare, infatti, non è voce "antica" o "antiquata" ma è un verbo "vivo e vegeto" e con "significato autonomo". Vediamo, quindi, il lemma "defaticare" che il Treccani ─ "stranamente" ─  classifica tra i neologismi.

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