lunedì 16 agosto 2021

Sgroi - 113 - Toscano (corrente e rustico) versus Italiano (standard)

 


di Salvatore Claudio Sgroi

 

1. Evento

Nel precedente intervento abbiamo chiarito come nella frase Se dorm-ano io che ci posso fare? la forma dorm-ano non è un congiuntivo ma un indicativo tipico dell'uso toscano. Si potrebbe dire un "micro-regionalismo" morfologico (o "micro-vernacolarismo") toscano, peraltro non pan-toscano, in cui la desinenza della terza pers. pl. del pres. indic. -ano della I coniug. (es. cant-ano) si è estesa per analogia ai verbi di II e III coniugazione (ess. conosc-ano per 'conosc-ono'; sent-ano per 'sent-ono').

Per i non-toscanofoni quindi queste varianti morfologiche di indicativo vengono facilmente confuse o interpretate come forme di congiuntivo.

 2. Variazione diatopica

Sulla variazione diatopica dell'italiano e dei dialetti italiani, a parte la classica Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 3 voll. (orig. ted. 1949-1954, tr. it. Einaudi 1968; ora in rist. presso il Mulino-Accademia della Crusca), già citata, un'informazione più ampia si può ricavare consultando per es. la collana dedicata al "Profilo dei dialetti italiani" fondata a suo tempo da Manlio Cortelazzo, poi diretta da Alberto Zamboni (Pacini Editore). Nella fattispecie il volume sulla Toscana di Luciano Giannelli (I ed. 1976, nuova ediz. aggiornata 2000) informa analiticamente sulla diffusione di questo micro-morfo-regionalismo nelle varie aree dialettali della Toscana.

 2.1. Dialetto fiorentino

Per quanto riguarda il "dialetto fiorentino" (p. 20), Giannelli distingue il "fiorentino corrente e rustico" (ibid.), "parlato da più di un milione di persone" (ibid.), contrapposto all'italiano standard (= st.).

Nel "fiorentino corrente" segnala, per quanto riguarda la I coniug. 3a pers. pl. del pres. indic., le seguenti varianti (p. 43):

 mangi-ano [= it. st.], II coniug. ved-ano [vs it. st. ved-ono], vend-ano [vs it. st. vend-ono], III coniug. sent-ano [vs it. st. sent-ono].

Nel "fiorentino rustico" Giannelli segnala invece "qua e là" ulteriori "varianti locali" della 3a pl. in -ono, come mangi-ono [vs it. st. mangi-ano], II coniug. ved-ono [= it. st.], vend-ono [= it. st.], III coniug. sent-ono [= it. st.].

Da ciò emerge subito come -- paradossalmente -- le varianti ved-ono, vend-ono, sent-ono dell'italiano standard vengano percepite come forme di fiorentino "rustico" (e non "corrente"), cioè come forme marcate diastraticamente.

 2.2. Dialetto senese

Nel "dialetto senese" (p. 50) Giannelli osserva riguardo all'"indicativo presente", "rispetto al fiorentino" (p. 57), "l'uso, a tutti livelli e in tutte le zone, del solo /-ano/ desinenza di 3a pl. per tutte le coniugazioni" (ibid.), senza quindi alcuna differenziazione diastratica.

 2.3. Dialetto pisano-livornese

Per quanto si riferisce al "dialetto pisano-livornese" (p. 60) Giannelli segnala tale variazione nel "pisano-livornese rustico o comunque non corrente" (p. 69):

mangi-ano [= it. st.], II coniug. ved-ano [vs it. st. ved-ono], vend-ano [vs it. st. vend-ono], III coniug. dorm-ano [vs it. st. dorm-ono] (ibid.).

Invece "il dialetto corrente ha abbandonato l'uso delle desinenze di 1a pl. [su] riportate cui ha sostituito quelle italiane" (ibid.).

 2.4. Dialetto lucchese

Quanto al "dialetto lucchese" (p. 73), Giannelli evidenzia una distinzione geografica (campagna vs città) e a un tempo una differenziazione diastratica all'interno della variante cittadina del "dialetto corrente".

Sottolinea infatti da un lato "una fortissima diversità tra le persone più vecchie abitanti in campagna e il dialetto corrente (che va distinto tra dialetto 'civile' e 'volgare', con una discriminante che di solito passa tra le classi sociali" (ibid.).

E quanto alle forme verbali, osserva con altre varianti morfologiche "Rispetto alle caratteristiche pisane [...] [i] più usati /'kant-ano 'ved-ano 'vεnd-ano 'dɔrm-ano/" (p. 79).

 2.5. Zona pistoiese

Nella "zona pistoiese" (p. 82), "per i verbi, niente da notare rispetto al fiorentino corrente" (p. 84), su ricordato.

 2.6. Firenzuola

Quanto a "Firenzuola" (p. 84), si rileva in maniera molto sintetica che "Nel centro di Firenzuola [...] in tutta la zona si usa un vernacolo con scarsissima presenza di dialettismi specialmente nella morfologia verbale (a livello rustico sono gli stessi del fiorentino)" (p. 85).

 2.7. Zona alta Valdelsa-Volterra

Nella "Zona alta Valdelsa-Volterra" (p. 85), quanto ai verbi "qua e là /'kant-ono/ 'cantano' accanto a /kantano/ a livello rustico" (p. 87).

 2.8. Dialetto aretino

Nel "Dialetto aretino" (p. 94), si evidenzia "Per la 3a pl. livellamento di tutte le coniugazioni in /-ono/" (p. 101), ma "In diffusione le forme toscane correnti in /-ano/ (p. 101 n. 346).

 2.9. Casentinese

Nel "Casentinese" (p. 103), "La morfologia verbale è essenzialmente di tipo fiorentino" (ibid.).

 2.10. Dialetto amatino

Nel "Dialetto amatino" (p. 105) si segnala "la 3a pl.: /'kanteno, -ono, -ano/ ecc." (p. 110).

 2.11. Dialetto basso-garfagnino e alto-versiliese

Quanto al "Dialetto basso-garfagnino e alto-versiliese" (p. 114), "In Versilia [è] presente anche il livellamento in /-ano/ ma molto meno frequente" (p. 119), ess. lav-ano, ved-ano, vend-ano, sent-ano.

 3. Toscano medievale

Sul versante storico, possiamo ricordare che la Grammatica storica della lingua italiana. I. Introduzione di Arrigo Castellani (il Mulino 2000) nell'accuratissimo "Indice delle forme" a cura di Pär Larson segnala la forma '-ano in quanto "desin. di 3a pers. plur. del pres. indic. dei verbi di 2a, 3a e 4a classe" in pisano e lucchese (pp. 321-22), con esempi medievali: (Pisa) vagliano, vegnano, (Lucca) attendano, mettano, possano, possedano, vegnano, contegnano. Più in generale Castellani ricorda che "Sia in pisano sia in lucchese alla terza persona plurale del presente indicativo di 2a, 3a e 4a classe s'incontrano tre tipi: il tipo '-eno (ossia terza sing. + -no), il tipo '-ano (estensione della desinenza della 1a classe), e il tipo originario '-ono" (p. 321).

 4. Toscanofoni e toscanografi

Quanto ai (finora pochi) dati fornitimi da amici-colleghi, va tenuto presente che nel fiorentino la variante risulta del tutto estranea a livello di competenza attiva e passiva almeno a un  informante di Firenze.

Un altro amico mi informa invece su una parlante "pisana (nata nel 1950), ex-insegnante di matematica nei licei e persona colta che lo usa abitualmente nella conversazione. In frasi come 'Quando dormano è difficile svegliarli', ecc.".

Nello stesso tempo mi riferisce sulla vitalità di tale uso presso le giovani generazioni, sempre nel "contado pisano", stando ai rilievi di una insegnante:

 

"l'uso si va perdendo nelle generazioni più giovani. In particolare lei, insegnante [...] alle scuole medie nel contado pisano, e quindi in contatto con genitori piuttosto giovani, nati e cresciuti fuori dalla città, mi dice che non le capita mai di sentirlo in quegli ambienti, né tantomeno dai suoi alunni".

 

Infine, mi suggerisce una possibile fonte per la varietà diamesica scritta:

 

"Per l'uso scritto forse si potrebbe dare un'occhiata ai romanzi di Marco Malvaldi (pisano, classe 1974), quelli intorno "Barlume": nei dialoghi sono pronto a scommettere che qualcosa c'è, perché Malvaldi usa toscanismi e pisanismi a sfare (come direbbe un pisano)".

 

(Continua...)

 Sommario

1. Evento

2. Variazione diatopica

2.1. Dialetto fiorentino

2.2. Dialetto senese

2.3. Dialetto pisano-livornese

2.4. Dialetto lucchese

2.5. Zona pistoiese

2.6. Firenzuola        

2.7. Zona alta Valdelsa-Volterra

2.8. Dialetto aretino

2.9. Casentinese

2.10. Dialetto amatino

2.11. Dialetto basso-garfagnino e alto-versiliese

3. Toscano medievale

4. Toscanofoni e toscanografi  

    



                                      

2 commenti:

Giampiero ha detto...

In Versilia (ma anche a Pisa o Lucca) non ho mai sentito usare il congiuntivo in quel modo. Ciao, Fausto

Prof. Salvatore Claudio Sgroi ha detto...

Naturalmente prendo atto di quanto il lettore puntualizza. Ciò può voler dire che l’uso può essere ignoto ad alcuni toscani. Ma sarebbe interessante che lui precisasse se è nato (e cresciuto) in Toscana e in quale città.
Stia però attento che in questo intervento e nel precedente ho voluto dimostrare che non si tratta affatto di una forma di congiuntivo.
S.C.Sgroi