Il su, in funzione avverbiale, si può anche accentare e non è assolutamente un errore, al contrario di quanto si legge nel sito della Treccani in La grammatica italiana (e in altri "sacri testi").
«La grafia sù con accento, anche se abbastanza
diffusa, è scorretta e ingiustificata, perché non c'è possibilità di confusione
con omografi (...)».
Il DOP, invece, è di parere diverso e chi scrive
segue le sue indicazioni. Si veda qui.
Occorre distinguere, infatti, il su preposizione dal sù avverbio. Tra i due su c'è una notevolissima diversità di intonazione, di suono e, quindi, di... accento.
Il su preposizione è, in generale, atono: raccogli i panni su
uno stenditoio; guarda su quella cima. Il su con valore avverbiale è, invece, fortemente tonico: guarda sù, verso la cima; non andare sù.
Il sù avverbiale, per tanto, si può accentare per mettere in
evidenza la sua sonorità e nessuno, docenti di lingua compresi, potrà dire che
è uno strafalcione perché la linguistica lascia ampia libertà di scelta a colui
che scrive.
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La parola proposta da questo portale, ripresa dal "Nuovo De Mauro": zagaglia. Sostantivo femminile con il quale si indica un'arma simile alla lancia, ma di dimensioni ridotte. Si veda anche qui.
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