Con l'avvento delle nuove tecnologie gli editori dei giornali hanno deciso di non avvalersi piú - anche per limitare i costi - di quel losco figuro che, con certosina pazienza, andava a caccia dei refusi (errori di battitura) e contemporaneamente "raddrizzava" - secondo le norme orto-sintattico-grammaticali - gli articoli degli operatori dell'informazione: il correttore di bozze. Questa figura professionale era invisa sia ai giornalisti, alle cosí dette grandi firme, in primis, sia ai poligrafici. Gli uni perché vedevano che i loro scritti erano sottoposti al vaglio di un "essere inferiore" che si permetteva di correggere quanto aveva partorito la loro eccelsa mente; gli altri perché erano costretti a "ribattere" (riscrivere) gli articoli corretti. Questa figura, dunque, non c'è piú: gli strafalcioni che si vedono sui giornali cartacei (e su quelli in rete), un tempo imputabili all'ignoranza e alla svista del revisore-correttore, sono, oggi, esclusivamente opera dell'estensore dell'articolo (il merito o demerito, quindi, è esclusivamente dell'articolista). Oggi, insomma, leggere un giornale (cartaceo o in rete) è estremamente faticoso: virgole sparse qua e là come fossero del sale, orrori ortografici, concordanze spallate (sic!), periodi sospesi (che non finiscono), date errate, uomini che diventano donne e viceversa, personaggi storici collocati in epoche diverse, capoluoghi di regione errati, fiumi che diventano mari e viceversa, potremmo continuare...
Da un quotidiano in rete:
Picchia a sangue la moglie:
non soddisfava i suoi desideri
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Correttamente: soddisfaceva. I composti di "fare" si coniugano come il verbo-madre (fare). Non si segua, per carità, quanto si può leggere ─ siamo allibiti ─ qui.
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LITORALE ROMANO
Spiagge, dal 1° settembre divieto di annegare: Raggi elimina i bagnini. L'appello: "Aspetti almeno la fine della stagione balneare"
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Correttamente: dal 1 settembre (senza esponente). Il primo giorno del mese è sempre un "ordinale", si scrive, quindi, come si pronuncia (si legge): primo settembre.
In proposito segnaliamo anche questo vecchio articolo.
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La parola proposta da questo portale: nictòbato. Aggettivo e sostantivo maschile, sinonimo raro di sonnambulo. Termine aulico composto con le voci greche "nics" (notte) e "bàino" (cammino), "cammino di notte", quindi. Si trova qui.
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