giovedì 7 novembre 2019

Una donna è "ispettore" o "ispettrice"?


I linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota ci perdoneranno se, per caso, dovessero imbattersi in questo portale. Nel loro pregevole e prezioso  volumetto «Ciliegie o ciliege?» gli Autori si prefiggono lo scopo di dissipare dubbi orto-sintattico-grammaticali  che possono insorgere, al momento di scrivere, non avendo a portata di mano un vocabolario della lingua italiana. Iniziativa piú che meritoria.
      A nostro avviso, però, il libriccino contiene alcune "imprecisioni" che possono confondere le idee a chi non è avvezzo alla lingua. Gli Autori scrivono, per esempio, che la prima persona plurale del presente indicativo del verbo mugugnare può essere tanto noi mugugnamo quanto noi mugugniamo. Tassativamente noi mugugniamo (con la "i") nel presente congiuntivo e fanno lo stesso distinguo con tutti i verbi in "-gnare". La desinenza è "-iamo" sia per l'indicativo sia per il congiuntivo. Diciamo, infatti, noi  parliamo non  *noi  parlamo. Quindi: noi mugugniamo, presente indicativo e presente congiuntivo.
      Ancora. Della Valle e Patota ritengono che una donna possa/può essere sia ispettore sia ispettrice. Francamente non vediamo un motivo logico-grammaticale per chiamare una donna ispettore quando esiste il regolare femminile ispettrice; come direttore che diventa, correttamente, direttrice
     E che dire di luogotenente riferito a una donna? Sia "il" luogotenente sia "la" luogotenente secondo i su citati linguisti. La forma corretta è "la luogotenente", come la giudice, la preside, la vigile (essendo sostantivi  terminanti  in "-e" nella forma femminile mutano  solo l'articolo). E il plurale di "perdigiorno"?  Invariato secondo gli Autori (per la verità anche secondo i vocabolari che abbiamo consultato). I "perdigiorni" per il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia.
    Il plurale, oltre tutto, ci sembra logico: chi bighellona, chi non fa nulla perde “i giorni” che, inevitabilmente, passano. Quindi: Giulio è un perdigiorno; Pasquale e Umberto sono dei perdigiorni. Il plurale, del resto, si trova in numerose pubblicazioni, antiche e moderne.
   È preferibile non pluralizzare il sostantivo in oggetto - a nostro modo di vedere - quando si riferisce a un femminile, per analogia con ficcanaso, che resta invariato quando non allude a un maschile: Luigi e Corrado sono dei ficcanasi; Rossella e Mariella sono delle ficcanaso.
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Sapere.it (De Agostini): Il nome luogotenente, secondo le normali regole della lingua italiana, è maschile o femminile secondo se si riferisce a uomo o a donna: il luogotenente, la luogotenente. Alcuni però, trattandosi del nome di un incarico militare, preferiscono utilizzarlo al maschile anche per una donna. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.

2 commenti:

Luca ha detto...

Ciao Fausto, a proposito di tore/trice, l'altro giorno in radio sentivo una pubblicità che diceva:

La Li*l è orgogliosa di essere fornitore ufficiale del......

Come sai, per me è l'uso che fa la lingua, ma sarei curioso di sapere qual'è l'opinione dei guardiani del sacro idioma in proposito ;)

Luca

Fausto Raso ha detto...

Gentile Luca,
non credo che i "guardiani del sacro idioma" bazzicano/bazzichino questo sito. Però, non si sa mai…
Un caro saluto
Fausto