domenica 18 agosto 2019

"Spigolature linguistiche"

Beninteso e ben inteso

Due parole su questo avverbio e aggettivo, che si può scrivere in grafia unita o staccata (i vocabolari non fanno distinzione alcuna).  In funzione avverbiale, con il significato di “certo”, “certamente”, “naturalmente” e simili si scriverà rigorosamente in grafia unita: tutti, beninteso (naturalmente), dovrete rispondere delle vostre azioni. Si scriverà in grafia scissa (analitica) o unita quando è adoperato in funzione aggettivale con il significato di “opportuno”, “con discernimento”, “a proposito” e simili: una benintesa elemosina non è mai offensiva. Sempre in grafia scissa, ovviamente, quando il termine ha valore schiettamente verbale: se ho ben inteso, non verrete alla cerimonia.

Oltre...

 Due parole anche sulla preposizione “oltre” perché – se non cadiamo in errore – buona parte delle grammatiche trattano l’argomento in modo superficiale. Questa preposizione, dunque, ha tre distinti significati (o, se preferite, accezioni): “di là da” (oltre il lago c’è un altro paese); “piú di” (è oltre un mese che ci ha lasciato); “in piú di, per di piú, di piú” (oltre a non studiare vuole anche andare in vacanza; è indisponente oltre che presuntuoso). In questo particolare significato, come si può vedere dagli esempi, oltre si fa seguire dalla preposizione “a” o dalla congiunzione “che” (la scelta dell’una o dell’altra dipende, ovviamente, dal contesto). Molto spesso si adopera come prefisso e, come tutti i prefissi, si “attacca” direttamente al sostantivo: oltremodo, oltrefiume, oltretevere ecc. Non è necessario, come molti ritengono, l’uso dell’apostrofo davanti a vocale. Si può scrivere, quindi, sia oltralpi sia oltr’Alpi. Personalmente preferiamo l’univerbazione.

 Procedere...

 Il  verbo intransitivo “procedere”  può prendere tanto l’ausiliare ‘essere’ quanto ‘avere’. La scelta dell’ausiliare, però, è legata al significato che si vuol dare al verbo. Si adopererà l’ausiliare ‘essere’ quando il predetto verbo sta per ‘derivare’, ‘proseguire’: tutto ciò è proceduto (derivato) dalla tua imperizia; si userà ‘avere’, invece, nel significato di ‘dar principio’, ‘dare inizio’, ‘agire’ e simili: dopo le discussioni hanno proceduto (dato inizio) alle votazioni.

 
L'antiruggine

Riteniamo sia opportuno ricordare che il termine “antiruggine” è un aggettivo e un sostantivo maschile invariabile, come recita la totalità dei vocabolari italiani. Perché – vi domanderete – questa precisazione? Perché navigando in rete ci siamo imbattuti in “gli antiruggini”, in alcuni casi, addirittura, è diventato sostantivo femminile, “le antiruggini”. Stupisce, inoltre, il constatare che, dando una rapida occhiata a Googlelibri, la voce errata prevale su quella corretta. 317 occorrenze per gli antiruggini e 67 per gli antiruggine.
A questo proposito è interessante notare, invece, che il termine in oggetto si può scrivere con una sola "g" (rugine, forma piú vicina all'etimologia: latino aerugo, aeruginis), anche se la grafia corrente  e da preferire, naturalmente, è con doppia "g".
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La lingua "biforcuta" della stampa
Incidente in A1, muore motociclista
Lo scontro con un'auto vicino Reggio Emilia, lunghe code
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Vicino si costruisce, "obbligatoriamente", con la preposizione "a", semplice o articolata. Correttamente, quindi, vicino a Reggio Emilia. Dall'Accademia della Crusca: Quel che è certo è che non si può usare il solo vicino con funzione di locuzione preposizionale: sono da evitare, benché alquanto diffusi persino nei giornali, vicino Roma, vicino casa (recte: «vicino a Roma», «vicino a casa»).
 
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Ostia, delfino trovato morto tra gli scogli

Gli esperti: "Non toccatelo, potrebbe essere portatore di patogeni trasmissibili all'uomo"
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Patogeno è un aggettivo, deve essere preceduto, quindi, da un sostantivo (germi patogeni, batteri patogeni, agenti patogeni). Usato assoluto ("da solo") non ha senso. Dal Treccani: patògeno agg. [comp. di pato– e –geno]. – Nel linguaggio medico, che determina o ha la capacità di provocare fenomeni morbosi: agenti, batterî, germi p.; potere p., la proprietà di alcuni germi di provocare negli animali recettivi un determinato quadro morboso.

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Battistini, volante del 113 si cappotta mentre insegue auto passata col rosso
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Non vorremmo cadere in errore: il verbo cappottare - che significa "ribaltarsi", "capovolgersi" - non è un intransitivo pronominale, come vergognarsi, per esempio, la particella "si" è insita nel verbo stesso. Correttamente - a nostro modo di vedere - (...)  volante del 113 cappotta mentre insegue auto (...).


Sommario del titolo
L'incidente in via Ennio Bonifazi, nei pressi dalla fermata metro Battistini: quattro persone, tra i quali due poliziotti, sono rimasti feriti

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Senza parole!


 

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