mercoledì 7 agosto 2019

L'aggettivo si antepone o si pospone al sostantivo?

Se consultiamo un qualunque vocabolario della lingua italiana -  il nuovo De Mauro in rete, per esempio - alla voce "aggettivo" possiamo leggere: «Parola che serve a modificare semanticamente il nome, con il quale ha in italiano un rapporto di dipendenza sintattica e di concordanza grammaticale: concordare un aggettivo con il sostantivo, aggettivo di grado superlativo (abbr. agg.)». Sotto il profilo etimologico viene dal tardo latino  adiectīvu(m), derivato  di  adicĕre "aggiungere".
   L'aggettivo, insomma, come lo definiscono le comuni grammatiche, è "quella parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per meglio specificarlo". Può essere collocato prima o dopo il sostantivo. Posto prima serve a indicare la qualità inerente al sostantivo stesso, un bel libro; posto dopo specifica la qualità del sostantivo che lo distingue dagli altri, un libro bello.
   Si presti attenzione, dunque, alla giusta collocazione dell'aggettivo perché la sua posizione, a volte, può stravolgere il senso di ciò che intendiamo esprimere. Vediamo alcuni esempi - estrapolati da varie pubblicazioni - in cui l'aggettivo (in corsivo) - a nostro modo di vedere - andava posto dopo il sostantivo, non prima.
    Un originale quadro di un pittore famoso è stato recuperato dai carabinieri; quel ragazzo è veramente un virtuoso giovane che deve essere premiato; quello che ha fatto Mario è stato giudicato da tutti i presenti un perfetto lavoro; invece di guardare e criticare i difetti dei tuoi colleghi bada ai tuoi difetti; il comportamento autoritario del genitore ebbe importanti conseguenze negative sul carattere del figlio; in alcuni eserciti medievali i comandanti distribuivano riconoscimenti in denaro ai piú valorosi combattenti.
   Concludiamo queste noterelle con un pensiero di Alphonse Daudet: «L'aggettivo deve essere l'amante del sostantivo e non già la moglie legittima. Tra le parole ci vogliono legami passeggeri e non un matrimonio eterno».


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Allerta è un sostantivo femminile. Correttamente, quindi: allerta gialla.

 

 


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