mercoledì 28 agosto 2019

Attenzione alla "riflessività" dei verbi

I verbi riflessivi - come recitano i comuni testi di grammatica - sono così chiamati perché "l'azione che esprimono si riflette, vale a dire ricade, sul soggetto che la compie". Si coniugano con le particelle pronominali (mi, ti, si, ci, vi) perché attraverso queste l'azione si riflette sul soggetto: io mi lavo (io, soggetto, compio l'azione che ricade su me stesso; io lavo me stesso, insomma).
     Si presti attenzione alla "riflessività" dei verbi dunque, perché molto spesso alcuni verbi attivi vengono adoperati - erroneamente - come riflessivi. Vediamo - come è nostro costume - piluccando tra le varie pubblicazioni alcuni esempi di verbi non riflessivi ma adoperati come tali.
     Il rapinatore sarebbe sfuggito alla cattura se non si fosse inciampato (se non avesse inciampato) in un sasso che lo fece cadere a terra; le condizioni dell'illustre paziente - secondo il comunicato - vanno peggiorandosi (peggiorano o vanno peggiorando) di giorno in giorno; il centauro che correva a velocità elevata si sbandò (sbandò) finendo in un fossato; gli utensili, i ferri soprattutto, vanno riposti in luoghi asciutti altrimenti si arrugginiscono (arrugginiscono); Giovanni e Luigi si erano bisticciati (avevano bisticciato) ma subito dopo avevano fatto pace; caro amico, lei si è troppo abusato (ha troppo abusato) della mia disponibilità; la giovane disse all'amica che non vedeva da tempo: come ti sei invecchiata! (sei invecchiata); vi siete sbagliati (avete sbagliato) nel giudicarlo; il velivolo, fortunatamente, s'è atterrato (ha atterrato) senza problemi.

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La ricategorizzazione

Probabilmente molti amici lettori si imbatteranno in questo termine per la prima volta perché non tutti i testi di lingua trattano l'argomento. Che cosa è, dunque, questa ricategorizzazione?
    È un processo linguistico per cui un termine passa da una categoria grammaticale a un'altra. Sono soggetti alla ricategorizzazione il sostantivo, il verbo e l'avverbio.
    Il sostantivo può essere adoperato in funzione aggettivale (viene, quindi, "ricategorizzato"): una rosa (sostantivo) / una camicetta rosa (aggettivo); il verbo può diventare sostantivo: non voglio avere (verbo) alcun fastidio / dai a Giovanni il suo avere (sostantivo); l'avverbio può diventare sostantivo: partirai domani? (avverbio) / devi dire un (sostantivo) convinto.

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La lingua "biforcuta" della stampa

Corsica, riserva-gioiello invasa di turisti. A rischio il falco pescatore
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Il verbo invadere richiede la preposizione "da" (non "di"). Correttamente: invasa da turisti.

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