mercoledì 12 giugno 2019

Grazie!

Molto spesso siamo presi dal dubbio sulla preposizione da far seguire a “grazie”, interiezione che esprime riconoscenza, ringraziamento e simili: “di” o “per”? Non c’è differenza alcuna, si possono adoperare l’una o l’altra: grazie “di” avermi risposto; grazie “per” avermi risposto. Personalmente preferiamo la preposizione “per” perché riteniamo esprima meglio il motivo, la ragione del… ringraziamento (grazie “per”, cioè grazie “perché” mi hai risposto).
 Quest’interiezione viene anche usata per mettere in evidenza l’ovvietà di un’affermazione o il carattere retorico di una domanda: Giulio è arrivato prima di te. “Grazie”, abita lí vicino! Si fa seguire dalla preposizione “a”, invece, quando “grazie” sta a significare “per merito di”, “per volontà di”, “con l’aiuto di”: grazie “a” te sono stato assunto (vale a dire “per merito “ tuo, “con il tuo aiuto” sono stato assunto).

2 commenti:

giuseppe tagliaferri ha detto...

Buongiorno,

ho sempre dubbi amletici sulle modalità di utilizzo dei pronomi riflessivi, soprattutto per quanto riguarda la terza persona, plurale e singolare.
Cerco di esemplificare utilizzando una frase volta in modo esplicito ed implicito.
Se in forma esplicita la frase è la seguente:"Il comandante ordinò che i soldati portassero con sé le armi."; in forma implicita devo scrivere "Il comandante ordinò ai soldati di portare con loro le armi." o "Il comandante ordinò ai soldati di portare con sé le armi."?
E quel punto prima delle virgolette, ci va non ci va?

Grazie e saluti.

Fausto Raso ha detto...

Gentile Giuseppe,
il pronome sé si deve riferire sempre al soggetto della proposizione (sia in forma esplicita sia in forma implicita). La frase "Il comandante ordinò che i soldati portassero con sé le armi" è, quindi, errata perché il "sé" non si riferisce al soggetto (il comandante) ma ai soldati. Correttamente: con LORO.