venerdì 21 giugno 2019

Sgroi - 22 - «Adibire»: Ma chi lo usa? E con quale significato?

di Salvatore Claudio Sgroi *

1. L'evento linguistico
          Nell'e-mail di un creativo dello scorso maggio ho potuto leggere la seguente frase:

 (1) "Quelle grafie [...] non conviene adibirle né agli scriventi colti [...] né ai ragazzi delle scuole".

 1.1. Interpretazione n. 1
           La presenza, per me insolita, di adibire in tale contesto mi ha suggerito di interpretare adibire col significato di 'esibire'. Il verbo Adibire reggendo sintatticamente il tradizionale, contiguo, duplice complemento di termine ("agli scriventi colti", "ai ragazzi"):

 (1.a) "Quelle grafie [...] non conviene ADIBIRLE AGLI SCRIVENTI COLTI [...] NÉ AI RAGAZZI ".

 
Alla base di questa interpretazione ha agito la grammatica dell'adiacenza (o vicinanza), ovvero della contiguità sintagmatica: "adibire agli scriventi colti, ai ragazzi".

Il verbo principale non conviene è a sua volta "v.intr. (essere) FO impers., essere opportuno, necessario" (De Mauro 2000) e regge l'infinitiva soggettiva, ovvero l'infinito ADIBIRLE, l'Agente (semanticamente 'chi fa l'azione') di adibire essendo impersonale/indefinito.

Volendo invece esplicitare il Soggetto ("quelle grafie", che concorda col predicato) si potrebbe anche dire col si passivante:

(i.b) "Quelle grafie non conviene che si adibiscano ['si esibiscano'] agli scriventi colti",

o anche in forma tout court passiva:

(i.c) "Quelle grafie non conviene che vengano adibite ['esibite'] agli scriventi colti".

Si noterà, en passant, lo stridore stilistico tra la dislocazione a sinistra ("Quelle grafie") tipica dell'italiano neo-standard, parlato, con la presenza dell'insolito, raro, quasi idiolettale adibire, non a caso assente, come si vedrà, nella lessicografia contemporanea non solo mono-volume, ma plurivolume (L.U.I., Treccani-Duro, Treccani on line, GRADIT).

 
1.2. Interpretazione n. 2
         Ma la frase è suscettibile di un'altra possibile interpretazione, anzi per chi l'ha prodotta ha solo quest'altra interpretazione, con adibire nel significato, invero non comune, quasi peregrino, come detto, di 'usare':

 (2.a) "Quelle grafie [...] NON CONVIENE adibirle ['usarle']AGLI SCRIVENTI COLTI [...] NÉ AI RAGAZZI DELLE SCUOLE".

 
E quindi col compl. di termine (AGLI SCRIVENTI COLTI, AI RAGAZZI) dipendente non dal verbo adibire, ma da NON CONVIENE.

 
Il verbo principale CONVIENE è a sua volta "v.intr. (essere) FO impers., essere opportuno" (De Mauro 2000) e regge l'infinitiva soggettiva incassata, ovvero l'infinito adibirle, l'Agente ('chi fa l'azione') essendo "gli scriventi colti". Ovvero:

(2.b) "Quelle grafie [...] non conviene che gli scriventi colti [...] né i ragazzi le adibiscano"

 dove "gli scriventi" sono a un tempo semanticamente "Agente" e sintatticamente "Soggetto".

Nella frase passiva il Soggetto diventando invece "Quelle grafie":

(2.c) "Quelle grafie [...] non conviene che vengano adibite ['usate'] dagli scriventi colti [...] né dai ragazzi".

 2. Ambiguità semantico-sintattica di adibire
         Data la possibilità delle due interpretazioni, la frase (1) risulta invero ambigua. La prima interpretazione è favorita sintatticamente, come detto, dalla contiguità sintagmatica di "ADIBIRE ['esibire'] AGLI SCRIVENTI COLTI/AI RAGAZZI", rispetto alla seconda svantaggiata sia sintatticamente dalla distanza tra i due costituenti ("NON CONVIENE [adibirle] AGLI SCRIVENTI COLTI/AI RAGAZZI" e sia semanticamente dal significato raro e peregrino di adibire 'usare'.

 2.1. Mancato enunciato univoco con usare
         L'enunciato (1) in oggetto sarebbe invero risultato univoco, privo di ambiguità, se l'autore avesse adoperato il verbo usare, voce "FO[ondamentale]" del vocabolario di base dell'italiano (De Mauro 2000) anziché adibire:

 
(3) "QUELLE GRAFIE NON CONVIENE usarle AGLI SCRIVENTI COLTIAI RAGAZZI DELLE SCUOLE",

 in cui il compl. di termine ("agli scriventi colti/ai ragazzi") era in maniera inequivoca dipendente da "non conviene", malgrado la non stretta contiguità sintagmatica tra i due costituenti, per via dell'incassata infinitiva (usarle).


3. "Adibire a" verbo trivalente nella lessicografia
         A dimostrazione del carattere raro di adibire 'usare', a non citare riscontri nella competenza di italofoni pur laureati, sta tutta la lessicografia mono- e plurivolume, dove si documenta a iosa solo adibire qlco/qln a qlco 'destinare qlco/qln a qlco'.

Ovvero in termini tesnieriani-sabatiniani il lessema adibire a è verbo tr. 1) "tri-valente" che cioè "si satura" nel significato di 'destinare a' con non meno di 3 argomenti: Arg.1 (soggetto) + Arg.2 (oggetto non-anim./animato) + a Arg.3 (compl. indiretto).

 3.1. Lessicografia scolastica monovolume
         Questa infatti la esemplificazione nella dizionaristica scolastica:

 a. una zona a parcheggio, -- l'appartamento viene adibito a uffici; -- a. un gruppo di persone al servizio di controllo (Sabatini-Coletti 2007, che esplicita la struttura tri-valente di adibire);

a. un edificio ad abitazione (De Mauro 2000);

a. una chiesa a ospedale; -- anche l'esercito fu adibito al soccorso dei terremotati; -- l'impiegato è stato adibito ad altre funzioni (Zingarelli 2019);

a. un'abitazione a ufficio, -- a. un'area a parcheggio (Devoto-Oli 2018);

Il capitano fu adibito ad altro ufficio (1853 D'Ayala, in DELI), databile 1848 (DELI).

Il Treccani-Simone 2005-2009 registra adibire v. tr. "Destinare a qualche uso, con la prep. a del secondo [recte: terzo] arg.", con l'es. (i) del L.U.I. sotto citato.

 3.2. Lessicografia pluri-volume
         Tra i dizionari in più volumi, il L.U.I 1968 vol. I lemmatizza adibire a (ma non adibito agg.) tri-valente con due ess.: (i) a. reparti di truppa al mantenimento dell'ordine pubblico;  -- (ii) una sala adibita a biblioteca.

Il Treccani-Duro 1986 (vol. I) riprende la stessa esemplificazione del L.U.I.

Il Treccani on line (giugno 2019) con la definizione "Adoperare, impiegare, destinare (cose e persone) a qualche uso" aggiunge ai due ess. del L.U.I. anche (iii) a. una zona a parcheggio, e -- (iv) il personale sarà adibito a mansioni diverse.

Il GRADIT demauriano 1999, 20072 registra datandolo 1848 adibire 'destinare a un uso, a una funzione' con due ess.: (i) a. un edificio ad abitazione, -- (ii) a. un gruppo di spazzini alla raccolta delle siringhe.

Il Grande dizionario [storico] della lingua italiana di S. Battaglia 1961 vol. I registra adibire, tr., trivalente, 'destinare a [un uso]', con un es. di C. Alvaro:

 "Anche la compagnia degli allievi ufficiali fu adibita ai servizi di polizia" (Vent'anni, Milano 1930), a cui sono da aggiungere i 5 autori sotto citati (§ 3.2.1).

 3.2.1. Adibito a 'destinato a'
         I cinque ess. d.o.c. nel Battaglia col costrutto participiale adibito a, tra cui "soffitta adibita a granaio" in M. Bontempelli 1904-1914, e gli altri ess. in F. Paolieri 1913, A. Soffici 1952, G. Piovene 1957,  E. Vittorini 1949) (sub adibito "agg.", ma da registrare invero sub adibire) valgono tutti come 'destinato a'.

 3.3. Adibire a censurato dai puristi otto- e novecenteschi
          Sulla fortuna lessicografica di adibire a si può ricordare che tale costrutto in quanto di uso burocratico è censurato nel '900 dai puristi, per es. da E. Treves 19511, 19542, 19625...Si dice?...:

"adibire. Vale [...] destinare. È inutile neologismo dell'uso burocratico (Questa stanza è stata adibita a magazzino)".

Rassegnato sembra G.L. Messina 19541, 19572, Parole al vaglio e 1983 Dizionario: "Malgrado le proteste dei puristi, la nostra burocrazia continua ad adibire magazzini, stanze, interi reparti".

Censurato (ma senza ess.) da A. Gabrielli 19561, 19695, Diz. ling. moderno: "dal linguàggio burocràtico è passato òggi nell'uso; cèrto è pedantésco e la sua coniugazióne faticósa. Mèglio si useranno i vèrbi adoperare, usare, assegnare, affidare (méno bène destinare), secóndo i casi".

Analoga anacronistica censura in C. Franceschetti 1986-2005, L'italiano senza errori, De Vecchi: "Adibire. Non si dice stanza adibita a ufficio, ma stanza adoperata come ufficio".

Descrittivista è invece il pur purista V. Ceppellini 19572, 19716 Diz. gramm.: adibire "Significa destinare ad un uso, adoperare. Es. Adibì quel locale a ripostiglio".

La censura risale comunque già all''800. Valgano gli ess., con argomento-1 soggetto umano:

L. Rodinò 1858 Repertorio: "Adibire non si dice, ma [...] valersi --Es. L'ho adibito ([...] mi son valso di lui) sempre in tutti questi affari.".

Fanfani-Arlìa 1877 Lessico della corrotta italianità: "A questo lavoro fu adibito Paolo", "meglio" affidato a.

 4. Adibire qlcosa (i) 'usare qlcosa'
         Il verbo adibire da trivalente (adibire a 'destinare' qlcosa/qlcuno a qlcosa) diventa poi bivalente adibire qlcosa (i) 'usare qlcosa' nel momento in cui si elimina l'argomento preposizionale.

E così in un es. in Google libri, con adibito da con il valore nettamente passivo di 'adoperato, usato da':

"lessico scientifico di preferenza adibito da Contini nelle sue scorribande metaforiche" (A. Cortellessa 2015, Il telescopio dell’anacronista. Contini contemporaneo).

  4.1. Adibito in 'destinato in' (Gadda)
         Apparentemente col significato di 'usato in', in realtà ancora come verbo trivalente col valore di 'destinato in' è «l'esempio»  di C.E. Gadda 1943, registrato nel Battaglia 1961 vol. 1 (come "agg." ma in realtà part. pass.), qui esteso con Google libri:

"Verso la fine del secolo scorso, l'impiego dei carburanti liquidi ha dato l'avvìo ai motori a scoppio: in pari tempo si sono diffusi <i motori a gas, adibiti nelle miniere di carbone>" (Gli anni, Firenze).

 4.2. Adibire qlco/qln v. tr. (ii) 'addurre qlco/qln' nell'800
         Il DELI di Cortelazzo-Zolli ricorda un 2° significato di Adibire per i puristi dell'800: "un inutile latinismo, entrato nella lingua curialesca [i] per Adoperare, e [ii] se si parla di testimonj, prove e sim., Indurre o Addurre" (Rigutini 1886).

 5. Conclusione
         L'es. (1) "Quelle grafie [...] non conviene adibirle né agli scriventi colti [...] né ai ragazzi delle scuole" è comunicativamente e stilisticamente poco felice per la scelta lessicale di adibire nel significato raro di 'usare', con conseguente ambiguità sintattica nella interpretazione per via di conviene a, e usato per di più non come passivo (sull'es. di Cortellessa) ma idiolettalmente come verbo attivo.

 6. Sommario
             1. L'evento linguistico
                1.1. Interpretazione n. 1
                1.2. Interpretazione n. 2
            2. Ambiguità semantico-sintattica di adibire
                2.1. Mancato enunciato univoco con usare
            3. "Adibire a" verbo trivalente nella lessicografia
                 3.1. Lessicografia scolastica monovolume
                 3.2. Lessicografia pluri-volume
                    3.2.1. Adibito a 'destinato a'
                  3.3. Adibire a censurato dai puristi otto- e novecenteschi
             4. Adibire qlcosa (i) 'usare qlcosa'
                 4.1. Adibito in 'destinato in' (Gadda)
                 4.2. Adibire qlco/qln v. tr. (ii) 'addurre qlco/qln' nell'800
             5. Conclusione


* Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania



 

 

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