lunedì 17 giugno 2019

Sgroi - 19 - "Un sedicesimo" = Quante pagine?, quante facciate?

       di Salvatore Claudio Sgroi *

1. L'evento
Se un editore fa presente al potenziale autore di un libro che la stampa del volume propostogli richiede "10 sedicesimi" e che ogni "sedicesimo" costa 280 euro, il costo del volume risulta facilmente deducibile. Ma "quante pagine" comporterà alla fine il volume?

 2. Il dizionario in soccorso
Il lettore che cercasse una risposta al quesito in un dizionario, sarà inevitabilmente condizionato dal testo a disposizione, con risposte diverse, non sempre chiare o univoche.

2.1. Il Devoto-Oli-Serianni-Trifone 2018: una delusione
Innanzi tutto, chi possiede il Devoto-Oli 2018 avrà una inattesa delusione. Tale accezione è infatti assente: una accidentale lacuna, irragionevole pensare a una censura lessicografica.

2.2. De Mauro 2000, GRADIT 20072: senza risposta
Chi possiede il De Mauro 2000 e il plurivolume GRADIT dello stesso autore, trova sì una definizione di "sedicesimo" s.m., ma non una risposta al proprio quesito:
"4. s.m. TS legat., tipogr. [i] formato di stampa in sedicesimo | [2] ciascun foglio di tale formato".

2.3. "Un sedicesimo" = 16 pagine? (Zingarelli 2018, Garzanti-Patota 2013, Palazzi-Folena 1992, Dardano 1981)
Altri dizionari sembrano fornire una risposta al lettore ignaro. Così la definizione dello Zingarelli 2018: "in s., in tipografia, di foglio, su ognuna delle cui facce vengono stampate sedici pagine [...]".

Così il Garzanti-Patota 2013: "n.m. (tip.) foglio di stampa ripiegato a formare  sedici pagine".

E così già il Palazzi-Folena 1992: "nella loc. in sedicesimo: in tipografia, del foglio di stampa su ognuna delle cui facce vengono impresse sedici pagine; [...]". E il Dardano 1981: "2. Tip. Foglio di stampa contenente 16 pagine".

 2.4. Gli indecisi (Sabatini-Coletti 2007, Battaglia 1996): "sedicesimo" = "16 e 32 pagine"?
Il Sabatini-Coletti 2007 riporta due accezioni, apparentemente opposte e contraddittorie, l'una moderna, l'altra antica:

1) "tip. Segnatura formata da 16 pagine: un libro di dieci s.; prezzo di stampa al s.".
         2) "antiq.[?], in s. formato di libro, ottenuto piegando il foglio quattro volte in modo da ricavare trentadue pagine".

Il che sembra riecheggiare il Battaglia (vol. XVIII 1996):
         1) "Tipogr. Foglio su cui vengono stampate per ciascuna delle due facce sedici pagine";
         2) "In legatoria: formato di libro ottenuto ripiegando tale foglio quattro volte in modo da avere un fascicolo di trentadue pagine".

 2.5. "Un sedicesimo" = "16 pagine" = "16 fogli" i.e. "32 facciate"
Ma altri dizionari sono più decisi e univoci: "un sedicesimo" = "16 pagine" sì ma = "32 facciate". Il temine pagina vale quindi 'foglio', e indica non la singola 'facciata' ma la facciata doppia, cioè a un tempo il recto e il verso di un foglio (come quando si dice per es. ho strappato la pagina di un libro).

Così il Diz. di italiano de "La Repubblica" (on line 10 VI 2019), = Hoepli 2018 = Gabrielli 1993 scolastico: "5 TIP Foglio di stampa comprendente sedici pagine e trentadue facciate".

Così il precedente Gabrielli illustrato 1989: "In part. nel ling. dei tipografi, Un sedicesimo, foglio di stampa comprendente sedici pagine e trentadue facciate".

 2.6. "Un sedicesimo" = "16 fogli" = "32 pagine o facciate"
Altri dizionari invece forniscono una risposta univoca, priva di ambiguità, spiegando nel contempo il perché della presenza del termine "sedicesimo".
       Ineccepibile ed elegante la definizione del Treccani-Simone 2005-2009: "3. (tipogr.) Foglio ripiegato 4 volte consecutive a formare 16 foglietti e 32 pagine".
       Definizione che rielabora il Treccani-Duro (vol. IV, 1994), immutato nel TRECCANI on line (10 giugno 2019): "In tipografia e in bibliologia, in-sedicesimo (in-16°), locuz. usata per indicare un formato di 16 foglietti e 32 pagine ottenuto piegando il foglio per 4 volte consecutive; come s. m., un s., un foglio così piegato, di 32 pagine".

Così il Devoto-Oli, Voc. illustrato della lingua ital. 1967-1987-1997: "sedicesimo 2. s.m. In tipografia: un s., ciascun foglio stampato di 16 doppie pagine; libro in s. (o in-16°), formato in segnature di 32 pagine ciascuna".

Così il DIR o Dizionario Italiano Ragionato 1988: "foglio di carta da stampa che sia ripiegato 4 volte su se stesso; piegatura che dà origine a 16 fogli stampati (donde il nome) corrispondente a 32 pagine".

Così il De Felice-Duro 1993: "sost. m. a. tip. Foglio di stampa di 32 pagg. complessive, e cioè 16 per ogni facciata".

E il Dizionario di italiano. Il Sabatini Coletti - Corriere della Sera (on line): "in s., formato di libro, ottenuto piegando [4 volte] il foglio di stampa in sedici parti in modo da ricavare trentadue pagine".

3. Ambiguità del termine "pagina"
A monte di questa varietà di definizioni sembra essere la polisemia del termine pagina che vale:

1) 'entità monofacciale', 'facciata', per es. Un libro di Pagine: CXLIV-3213, l'opera omnia di Ercole Patti, curata da Sarah ed Enzo Zappulla, e
         2) 'entità bifacciale', 'foglio', quando si dice strappare una pagina del libro; nel libro manca una pagina. Un'accezione stranamente ritenuta nel Treccani-Duro (vol. III, 1980): "Correntemente (seppure impropriamente [?])".
         Col DELI di Cortelazzo-Zolli si può ancora ricordare che l'accezione 1) 'facciata', diffusa per il Tommaseo 1830 grazie all'"uso degli scrittori", è datata 1525 con A. Firenzuola. E ancora che il termine è un latinismo: "lat. pagina(m) 'pergolato di viti' (da pangere 'conficcare'), poi 'colonna di scrittura, pagina' (in tale accezione risalente in it. al 1485ca. I. Sannazaro).

 4. E per i parlanti il "sedicesimo" = 16 o 32 facciate? Ovvero 16 o 32 pagine?
Se questa è la variegata e contraddittoria realtà lessicografica del termine sedicesimo, qual'è invece il significato reale per i parlanti reali?
       Una nostra mini-inchiesta presso tipografi, editori, italofoni laureati (filosofi, letterati, linguisti ecc.) ha rivelato -- con qualche comprensibile disappunto (economico) -- che il "sedicesimo" indica solo "16 facciate" e non già 32 facciate.
        E quindi l'autore di un volume che richiede per la stampa "10 sedicesimi" otterrà dall'editore (interessato?) un libro di (sole) 160 pagine ('facciate').

Naturalmente il lettore proverà a verificare quanto sopra sia sulla propria che altrui competenza.
 
 * Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania



 



 

1 commento:

Luca ha detto...

Ottima analisi. Trovo abbastanza sorprendente che nel mondo tipografico italiano esistano queste ambiguità e che esse emergano solo oggi grazie al prof. Sgroi.

Credo che, d'ora innanzi, si possa ufficialmente parlare di un nuovo paradosso, il Paradosso di Sgroi, che si enuncia così: "Se si strappa la pagina di un libro, ne vengono via due!"

Cordiali saluti

Luca Passani