lunedì 25 febbraio 2019

«Ci siamo portati sul posto»

«Subito dopo l'incidente ci siamo portati sul posto per i rilievi del caso». Se non fosse per la drammaticità dell'accaduto ci verrebbe da ridere per l'uso errato del verbo "portare". Eppure espressioni del genere si leggono nei verbali che riguardano gli incidenti stradali. Il significato primario del verbo in oggetto è - come riportano i vocabolari - «reggere un oggetto, un peso e simili spostandolo o trasportandolo in un determinato luogo»: portare il televisore dal tecnico; i bambini portano lo zaino in spalla; la mamma porta il bimbo dal medico; portare la scrivania in un'altra stanza. Il verbo portare, insomma - a nostro avviso - non si può adoperare "in tutte le salse" e con accezioni che non ha. Correttamente, quindi, "subito dopo l'incidente ci siamo recati sul posto". Vediamo qualche locuzione di uso corrente in cui il verbo portare - a nostro modesto parere - andrebbe/va sostituito con verbi appropriati: portare pazienza; portare a conoscenza; portare all'attenzione; ciò che sento mi porta a ritenere; portare rispetto; il tuo comportamento porta un brutto colpo alla tua fama. Concludendo, portar(si) non significa trasferirsi, andare, recarsi e simili. I vocabolari, però, ci smentiscono e, forse, anche qualche linguista. Ma tant'è.


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Due parole, due, sui  prefissi "porta-" (dal tema del verbo portare) e "posa-", (dal tema del verbo posare) perché non andrebbero adoperati indifferentemente. Il primo è atto a  designare oggetti fatti per portare (contenere) a lungo ciò che esprime il sostantivo (portaritratti, portapenne); il secondo serve per indicare oggetti su cui si appoggia (si posa) temporaneamente qualcosa (posaferro [da/per stiro], posacenere). Il portaritratti resta, non si getta; la cenere si getta e il ferro si toglie dal... posaferro. È bene ricordare, anche, che  posacenere è un sostantivo maschile invariabile: il posacenere, i posacenere. I sostantivi maschili formati con una voce verbale e un sostantivo femminile singolare ("posa", verbo e "cenere", sostantivo femminile) nella forma plurale non cambiano.

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