Se non cadiamo in errore tutti (?) i
vocabolari attestano "popolano" e "popolare" l'uno sinonimo
dell'altro ("fratelli gemelli", insomma). A nostro modo di vedere,
invece, tra i due vocaboli c'è una sfumatura semantica. Il primo, popolare,
formato con il suffisso "-are" (dal latino 'aris'), indica una
relazione e sta per noto al popolo, che ne gode le simpatie:
quel cantante è molto popolare tra i giovani. Il secondo, e ce lo dice il suffisso
"-ano", adoperato per indicare l'appartenenza a una nazione, a una
città, a una categoria, a un mestiere e simili (italiano, napoletano,
parrocchiano, cappellano), significa che è proprio del popolo, che
appartiene al popolo: una fanciulla popolana; un dialetto popolano.
Un'ultima annotazione. Popolano può essere tanto aggettivo quanto sostantivo;
popolare solo aggettivo.
* * *
Siamo lieti di constatare che il “Treccani” in rete è l’unico (?) vocabolario ad attestare la voce, correttissima, “confondatore”, anche se non come prima occorrenza. Il Dop (Dizionario di Ortografia e Pronunzia), alla voce “cofondatore” rimanda a “confondatore”, il che sta a significare che “confondatore” è grafia da preferire. Non si dice, del resto, “condirettore”? Per quale illogico motivo i soloni della lingua condannano “confondatore”?
Dal “Treccani”:
cofondatóre (o confondatóre) s. m. (f. -trice) [comp. di co-1 (o con-) e fondatore]. – Chi è fondatore di un’istituzione insieme con altra persona; in partic., nel linguaggio eccles., chi ha avuto parte rilevante nell’esecuzione del disegno concepito dal fondatore di un ordine o di una congregazione religiosa, così da poter essere considerato come un vero e proprio collaboratore intimo del fondatore stesso.
domenica 17 febbraio 2019
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