di
Salvatore Claudio Sgroi *
Saper
cogliere spassionatamente gli usi linguistici, distinguendoli dalla loro
valutazione normativa, senza peraltro rinunciare ai propri gusti linguistici, è
un buon esercizio metalinguistico, di riflessione cioè sulla lingua, per un uso
consapevole e motivato del linguaggio verbale.
Ritornando
al tormentone del Qual(')è, ma si
potrebbe citare qualunque altro esempio linguistico, sollecitato da due segnalazioni dell'attentissimo Luca Passani,
vale la pena di segnalare due usi del
Qual'è? da parte di due personaggi con impatto televisivo, un uomo e una
donna, con consapevolezza del primo, inconsciamente invece e conseguente sensi
di colpa della seconda, in seguito al giudizio di condanna del pubblico.
Testimonianza
di un uso consapevolmente iterato è costituita dalla tripletta di
"qual'è
(la linea del governo)?"
nel
post su facebook dell'11.2.2019, delle 23:14, da parte di un conduttore
televisivo quale Enrico Mentana:
"I
dilemmi delle forze politiche sono rispettabili, le scelte di governo però lo
sono molto di più, perché riguardano tutti noi. E allora - dopo i risultati, le
analisi e le dichiarazioni sul voto in Abruzzo - è possibile sapere qual'è la linea del
governo sul Venezuela: la neutralità M5s o il no a Maduro di Salvini? Qual'è la linea del governo
sulla Tav (finendola col tormentone sull'analisi costi benefici): il "non
si deve fare" del Movimento o il "bisogna finire i lavori"
leghista? E qual'è la linea
del governo sulla Banca d'Italia, cambiare i vertici o chiedere un cambio di
indirizzi?".
Testimonianza
di un secondo uso, invece inconsapevole, inconscio, è il
"Qual’è il Tallone di Achille?",
posto
come domanda ai cantanti, da una conduttrice del Dopofestival di Sanremo 2019
(Anna Foglietta), il 6 febbraio 2019, trascritta su un cartello.
Con
'pentimento' della sua autrice, in seguito ai giudizi di condanna del presunto
invero scivolone ortografico.
Inutile
dire che i giornali che hanno dato notizia dell'uso televisivo, come "Il
Messaggero.it", hanno nel loro titolo e nel corso dell'articolo,
sottolineato aprioristicamente la (invero, sempre, presunta) scorrettezza:
"Sanremo
2019, gaffe al Dopo Festival: Anna Foglietta inciampa su un apostrofo
di troppo".
E
poi: "scivolone grammaticale", "scivolone linguistico", "errore
grammaticale", per il quale "La Foglietta ha chiesto umilmente
scusa".
Ma la valutazione negativa è aprioristica,
senz'alcuna analisi né motivazione.
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