venerdì 5 ottobre 2018

«Il piú infimo»? Chi lo proibisce?!

Cortese dott. Raso,
 ho letto con vivo interesse il suo post sugli aggettivi che non si possono "superlativizzare", per usare la sua espressione. Eppure sento dire spesso e leggo "il più infimo", adoperato anche da gente di buona cultura. A scuola mi hanno sempre insegnato che infimo è già elevato al massimo grado è, quindi, errato dire o scrivere "il più infimo". Sono cambiate le regole? 
Grazie e un cortese saluto.
 Giovanna T.
 Gaeta
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Gentilissima Giovanna, l'argomento è stato già affrontato. Può trovare la risposta cliccando qui.

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Poiché e... poi che

Due parole sulla congiunzione "poiché"... poiché pochi sanno che si può scrivere anche in grafia analitica (due parole) quando ha valore temporale e sta per "dopo che": poi che (dopo che) avrai finito il tuo lavoro potrai fare ciò che vuoi. Quando vale perché, giacché ecc. la grafia deve essere rigorosamente unita e con l'accento acuto sulla "e" (poiché). 

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