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Questo titolo di un giornale in rete fa a pugni, se non con la
grammatica, con il buon senso. Come si fa ad accordare un participio passato
femminile (arrestata) con un sostantivo maschile (capo)? In questi casi come
comportarsi? Semplice: si fa il normale femminile di capo, capa. La grammatica
non specifica che i sostantivi in "-o" formano il femminile mutando
la desinenza "-o" in "-a"? Da sarto non abbiamo sarta? Da cuoco non abbiamo cuoca? Da operaio non abbiamo operaia? Perché, dunque, non si può
"femminilizzare" capo in capa?
Riportiamo, in proposito, la nota d'uso del Garzanti:
Il femminile regolare di capo, nel significato di persona che esercita un
comando o dirige un’impresa, è capa, e cosí si può chiamare una donna
che svolge questa funzione; tuttavia, poiché questa forma ha spesso un uso
scherzoso, molti preferiscono chiamare anche una donna capo, al maschile. Si
tratta di una scelta, però, che può creare nel discorso qualche problema per le
concordanze. (Ed è il caso del titolo in questione).
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