Non avremo - siamo sicuri - la "benedizione" dei linguisti (tutti?)
se, per caso, si imbatteranno in questo sito. Vogliamo parlare dell'uso
improprio - per non dire scorretto - di due verbi: procedere e procurare.
Andiamo con ordine. Procedere, come si evince dall'etimologia, significa
"inoltrarsi", "avanzare", "proseguire",
"continuare" e simili: è impossibile procedere stanti le condizioni atmosferiche. Molto spesso viene
adoperato nel significato di "provvedere": abbiamo proceduto alla spedizione di quanto richiestoci; procederemo subito a saldare il conto.
In buona lingua ci sono altri verbi che fanno alla bisogna come
"provvedere", appunto, "effettuare" e simili. Quest'uso
improprio (ma a parer nostro scorretto) lasciamolo al linguaggio burocratico. E
veniamo a procurare. Questo verbo - secondo l'etimologia - vale "fornire",
"ottenere", "trovare", "procacciare", "custodire" e simili: mi puoi procurare un biglietto per lo stadio? Alcuni
lo adoperano nell'accezione di "cagionare", "provocare",
"causare", "arrecare": quel figlio non fa altro che procurargli dispiaceri; il terremoto ha procurato molti danni. A nostro modo
di vedere quest'uso non è ortodosso. Se si vuole scrivere in buona lingua
italiana ci sono altri verbi "piú appropriati".
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Cinque parole della lingua italiana a rischio estinzione. Si veda qui.
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Cinque parole della lingua italiana a rischio estinzione. Si veda qui.
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