Alcuni studenti confondono il complemento di modo con quello
di mezzo (e viceversa) perché le due espansioni si assomigliano nonostante
rispondano a domande diverse. Il complemento di modo o maniera indica il modo o
la maniera con cui si compie un'azione e risponde alle domande sottintese
"come?", "in che modo?": Paolo è il solo che tratta tutti con gentilezza; Luigi lo apostrofò in tono scherzoso. La determinazione di
mezzo o strumento indica, invece, la persona o la cosa per la quale si compie
una data azione e risponde alle domande sottintese "per opera di
chi?", "per mezzo di chi?", "con che cosa?", "con
quale mezzo?": Pietro scrive sempre con
la penna stilografica; Giovanna
andò a piedi al santuario; ci
recheremo al mare con l'automobile. Vediamo,
ora, qualche "trucco" per distinguere i due complementi, soprattutto
quando entrambi sono retti dalla preposizione (semplice o articolata)
"con". L'espansione di mezzo o strumento può essere retta anche da
sostantivi (oltre che da verbi): riscaldamento a gas; mulino ad acqua; lume a petrolio. Il sostantivo che indica il complemento (o
determinazione) di modo o maniera - cosa di primaria importanza - può essere
sostituito, generalmente, con l'avverbio corrispondente (l'espansione di mezzo
no): Federico camminava con lentezza (lentamente);
Giuseppe si è comportato sempre con educazione (educatamente). Speriamo di aver fatto un po' di chiarezza.
***
Due parole sul verbo tardare.
È intransitivo e transitivo e nei tempi composti può prendere entrambi gli
ausiliari (essere e avere). Useremo l'ausiliare avere quando il predetto verbo assume il significato di "fare
qualcosa oltre il tempo stabilito (o consentito)": hai tardato troppo a consegnarmi quel lavoro; useremo il verbo essere quando una cosa che si "brama" tarda ad arrivare:
quanto è tardata quella risposta!
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