di Salvatore Claudio Sgroi
1. Quesito televisivo
Un telespettatore romano di RAI Mattina nella rubrica “Pronto Soccorso Linguistico” di domenica 21 settembre, ore 8.20, ha chiesto all’esperto Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca, se sia corretto usare il pronome personale “Te” come soggetto.
2. Diffusione di “Te” come soggetto
Come ha puntualizzato Paolo D’Achille, il “Te” soggetto non è un uso solo romano, ma tipicamente settentrionale e toscano e poi romano (dopo l’unità d’Italia). Mentre è assente nell’italiano meridionale. E in effetti tale uso mi è del tutto innaturale.
2.1. Il “Te” nella lessicografia
In ambito lessicografico, il De Mauro (2000) per “1te pron.pers. di seconda pers.sing.” ricorda: “RE tosc., usato in funzione di soggetto: me e te siamo due stupidi, te vai, poi ti raggiungo”. Lo Zingarelli 2025 amplia la diffusione: “(centr., sett.) tu: te fai come vuoi; pensaci te;ehi, te!, cosa fai?”. In maniera ancora più precisa il Dizionario italiano Sabatini-Coletti di Sabatini-Coletti-Manfredini (Hoepli 2024, e in rete) precisa: “È di uso regionale (nel Nord, in Toscana, a Roma) l’uso di te come sogg. invece che tu: te ci vai?; fallo te, se sei capace, io sto bene, e te?”
3. Uso corretto?
Il Devoto-Oli 2025 da parte sua dedica a TE uno spazio nella rubrica “Questioni di stile”, soffermandosi sulla sua distribuzione sintattica, oltre che sulla diffusione geografica e poi sul problema della norma.
Riguardo alla distribuzione sintagmatica:
“Nell’italiano parlato è molto diffuso l’impiego di te come soggetto in luogo di tu anche in casi diversi da quelli standard: questo lo dici te (posposto al verbo); noi stiamo bene e te? (in frasi ellittiche); te che ne pensi? (prima di una interrogativa?); te stai fermo (prima di un imperativo)”.
Quanto alla distribuzione geografica e alla norma:
“Questi usi, inizialmente molto frequenti a Roma, in Toscana e nelle regioni settentrionali, oggi sono in progressiva espansione in tutta Italia [invero non in Sicilia], ma non sono accettabili nello scritto di media formalità, che richiede per il soggetto il pronome tu”.
3.1. E l’Accademia della Crusca?
Per il presidente della Crusca invece è accettabile il “te” postverbale (“Come stai, te?”), ma non il te preverbale (“Te, come stai?”), senza che si espliciti il criterio alla base del diverso giudizio normativo.
Per me invece, i due usi regionali se sono in bocca (o presenti nello scritto) di parlanti colti (come risulta nella realtà) sono entrambi normativamente corretti.
Sommario
1. Quesito televisivo
2. Diffusione di “Te” come soggetto
2.1. Il “Te” nella lessicografia
3. Uso corretto?
3.1. E l’Accademia della Crusca?

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