In ogni ufficio, studio, ente o azienda c’è sempre una persona che “sa spiegare le cose”. Non ha un ruolo ufficiale, non compare nei registri organizzativi, ma tutti - prima o poi - bussano alla sua porta. È quella figura che traduce il gergo tecnico in parole umane, che interpreta regolamenti oscuri, che collega reparti che non si parlano. È il traduttore invisibile del mondo del lavoro. Eppure, non ha un nome. Fino a oggi.
È tempo di riconoscerlo: esiste, lavora, semplifica. E merita un titolo. Lo chiameremo decodificatore interno.
Il termine nasce dalla fusione tra decodificare - cioè rendere comprensibile ciò che è criptico o tecnico - e interno, perché questa figura opera dall’interno dell’organizzazione, conoscendone linguaggi, dinamiche e fragilità.
Il decodificatore interno è quella persona che traduce documenti complessi (contratti, regolamenti, relazioni tecniche) in parole comprensibili, interpreta procedure, gerghi aziendali, fa da ponte tra reparti specialistici e operativi, aiuta colleghi e clienti a capire cosa significa davvero ciò che leggono o sentono, e previene fraintendimenti, conflitti e sprechi di tempo.
In un’azienda informatica, è l’assistente di progetto che spiega al cliente cosa fa davvero il programma, senza tecnicismi. In uno studio legale, è la segretaria che traduce il linguaggio giuridico per i clienti meno esperti. In un ente pubblico, è l’impiegato che aiuta i cittadini a orientarsi tra moduli e scadenze, con pazienza e chiarezza. In una grande impresa, è il responsabile intermedio che “traduce” le direttive della direzione in azioni concrete per il gruppo operativo.
Finché questa figura resta invisibile, il suo valore non viene riconosciuto. Darle un nome significa legittimarla, renderla riconoscibile, aprire spazi formativi e professionali dedicati, evitare che venga confusa con ruoli che non le appartengono. Il linguaggio crea realtà, e il decodificatore interno è una realtà che merita di essere nominata.
In un mondo dove l’informazione è ovunque ma la comprensione è rara, chi sa decodificare diventa indispensabile. E ora che questa professione ha un nome, può finalmente uscire dall’ombra. Il decodificatore interno non è più solo una funzione: è una figura, una competenza, una risorsa. E il caos, da oggi, ha il suo interprete.
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La lingua “biforcuta” della stampa
Folgorato da un fulmine mentre sposta l’auto per il temporale: Silvio morto sul colpo davanti casa
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Il tragico avvenimento ci rattristisce, ma non possiamo sorvolare sull’errore degli operatori dell’informazione. La preposizione impropria “davanti” si costruisce con la preposizione propria “a”; correttamente, quindi: davanti a casa. “Davanti San Guido”, di Giosuè Carducci, non è una forma scorretta perché fino alla metà del Novecento la predetta preposizione non si faceva seguire dalla "a". Oggi siamo nel 2025...
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Riceviamo, ringraziamo e (con il consenso del mittente) pubblichiamo
"Lo SciacquaLingua": La Chiarezza come Missione
In un'epoca in cui la comunicazione è rapida e spesso trascurata, con gli errori linguistici che si diffondono a macchia d'olio, il blog "Lo SciacquaLingua" si presenta come un faro di precisione. Curato dal giornalista pubblicista Fausto Raso, questo blog si è imposto un obiettivo ambizioso: rimettere ordine nella nostra lingua rendendola chiara e accessibile a tutti.
L'Approccio dell'Autore
Dimenticate i manuali di grammatica polverosi. Fausto Raso non si limita a spiegare le regole; le rende vive con un'attitudine diretta e precisa. Il suo stile è l'antidoto perfetto alla confusione: ogni post è una pillola di chiarezza, un vero e proprio "sciacquo" che elimina dubbi e incertezze. Non c'è spazio per giri di parole o tecnicismi inutili, solo la soluzione presentata in modo conciso e inequivocabile.
Contenuti e Utilità
Il cuore del blog è nelle sue "noterelle sulla lingua italiana", articoli che spaziano dalla corretta punteggiatura all'uso dei modi di dire e dei termini spesso fraintesi. Si affrontano quesiti comuni come "quando usare il congiuntivo?" o "perché si scrive 'qual è' senza apostrofo?". La forza di questi contenuti sta nella loro immediata utilità: si leggono in pochi minuti e si applicano subito, trasformando la teoria in pratica.
Il Pubblico ideale
Il successo di "Lo SciacquaLingua" è nella sua universalità. Non si rivolge solo a puristi o accademici, ma a chiunque, dallo studente che prepara un tema al professionista che scrive un'e-mail, voglia migliorare il proprio modo di comunicare. È la dimostrazione che la passione per la lingua non è appannaggio di pochi, ma una risorsa preziosa per tutti.
In conclusione, il blog di Fausto Raso è molto più di un semplice sito; è un punto di riferimento per chiunque cerchi di navigare con sicurezza nel mare spesso agitato della lingua italiana. Un progetto brillante, necessario e curato con vera passione.
(Giovanni Bevilacqua)

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