giovedì 22 maggio 2025

Sollevare qualcosa è facile. Sollevare un dubbio un'altra storia

 

Le lingue evolvono e si arricchiscono di sfumature nel tempo – e la nostra non fa eccezione – permettendo a parole apparentemente sinonime di acquisire accezioni distinte. "Elevare" e "sollevare" condividono il concetto di "alzare", ma il loro impiego preciso può determinare la qualità e la chiarezza dell’espressione. Il confine tra i due verbi è sottile ma fondamentale, e un uso scorretto di "sollevare" può creare ambiguità.

Entrambi i verbi hanno radici classiche. "Elevare" deriva direttamente dal latino elevare, composto da ex- ("fuori, in alto") e levare ("alzare, sollevare"). In origine non indicava la semplice azione fisica di innalzare, ma si estendeva a concetti astratti, come la crescita intellettuale, morale o sociale. "Sollevare", invece, proviene da sublevare, formato da sub- ("sotto") e levare ("spostare verso l’alto"). Il suo significato primitivo esprimeva l'idea di "alzare dal basso verso l’alto", con un'accezione prevalentemente concreta.

La differenza principale tra i due verbi sta nel loro ambito di applicazione. "Sollevare" indica un movimento fisico diretto: si solleva qualcosa che era in basso, compiendo uno sforzo per portarlo più in alto. Espressioni come ha sollevato il bambino in braccio o sollevare pesi in palestra esprimono perfettamente il significato del verbo. "Elevare", al contrario, si adopera per indicare una crescita qualitativa, un miglioramento o un innalzamento su un piano prettamente astratto. Elevare il livello del dibattito e la musica eleva lo spirito sono esempi di questo uso più raffinato.

Un errore comune (e sempre più dilagante, "grazie" alla stampa) è adoperare "sollevare" in contesti figurati dove è più appropriato usare verbi come "suscitare", "far emergere" o "generare". Dire, per esempio, la sua dichiarazione ha sollevato dubbi sulla veridicità dei dati è scorretto perché i dubbi non vengono "alzati" da una posizione inferiore. La formulazione corretta è la sua dichiarazione ha suscitato dubbi sulla veridicità dei dati.

La confusione nasce dall’errata estensione di "sollevare" a un contesto astratto, ma ciò porta spesso - secondo chi scrive - a un uso errato del verbo. Evitare queste "imprecisioni" permette di mantenere la chiarezza del discorso e di preservare le sfumature della melodiosa lingua italiana. La distinzione tra "elevare" e "sollevare" non è soltanto una questione di forma, ma incide sulla precisione espressiva e sulla comprensibilità del messaggio.

Sapere scegliere le parole giuste è un segno di padronanza linguistica e di stile. Dopotutto, sollevare un oggetto è alla portata di chiunque. Ma sollevare un dubbio senza cadere nell’errore? Serve occhio o, meglio, serve orecchio.

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La lingua “biforcuta” della stampa

Francesca Fagnani a Fiorello dopo Morrone a Belve: “Mi ha dato della vecchia. Un’agé famosa mi ha detto che è bono”

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Gli operatori dell’informazione prediligono i termini barbari a quelli italiani, ma li sbagliano (quasi) sempre.

 Correttamente: un’âgée famosa.









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