giovedì 29 maggio 2025

Contemplare non è sinonimo di prevedere

 

Il verbo "contemplare" evoca immagini di osservazione silenziosa, di sguardi che si perdono nella bellezza di un paesaggio o di un’opera d’arte. La sua accezione affonda le radici nell’antichità, quando osservare il cielo era un atto sacro e profondamente riflessivo. Con il trascorrere del tempo, il sintagma ha conservato questa sfumatura di attenzione intensa e quasi meditativa, ma spesso viene usato in modo improprio, per non dire errato, attribuendogli il senso di "prevedere" o "includere". Per comprendere appieno la sua essenza e il corretto utilizzo, è necessario esplorare la sua storia, il suo significato e i verbi che possono sostituirlo nei contesti in cui non è appropriato.

Il verbo "contemplare", dunque, ha origini antiche e un significato che va ben oltre il semplice "osservare". Proviene dal latino contemplari, che a sua volta è legato a templum, ovvero la porzione di cielo che gli antichi sacerdoti delimitavano per interpretare i segni divini. “Alla nascita” contemplare significava proprio "osservare attentamente dentro uno spazio sacro", un atto di profonda riflessione e raccoglimento.

Nel tempo, il significato si è ampliato, conservando sempre un senso di osservazione intensa e meditativa. Contemplare, infatti, non è semplicemente guardare, ma soffermarsi con attenzione, lasciarsi coinvolgere da ciò che si osserva. Si contempla un paesaggio, un'opera d'arte, il cielo stellato, perché l'atto non è solo visivo, ma anche interiore. Chi contempla il tramonto in silenzio, non si limita a guardarlo, ma lo vive, lo assapora, lo lascia entrare nei suoi pensieri. In questi casi, si potrebbero usare anche verbi come ammirare, osservare, fissare, scrutare, rimirare, a seconda della sfumatura che si vuole dare.

Adoperare "contemplare" nel senso di "prevedere" o "includere" e simili è tremendamente errato. Dire, per esempio, "il regolamento contempla questa eccezione" non è corretto, perché il verbo non ha il significato di considerare qualcosa in un piano o in una previsione. Meglio (anzi, “più corretto”) dire "il regolamento prevede questa eccezione" o "il regolamento tratta questa possibilità". Allo stesso modo, dire "il bilancio contempla questa spesa" è scorretto: il bilancio può includere, considerare, esaminare una spesa, non contemplarla, perché contemplare implica – come abbiamo visto - un'osservazione profonda, non una semplice valutazione pratica.

La bellezza dell’italico idioma sta proprio nelle sfumature, e contemplare è un verbo che porta con sé un senso di profondità e attenzione; merita, dunque, di essere usato con cura. Quando qualcuno contempla la bellezza di un dipinto per ore, non sta semplicemente guardando i colori e le forme, ma sta “entrando in un dialogo silenzioso con l'opera”, lasciandosi trasportare dalle emozioni che suscita. Contemplare, insomma, è un verbo che invita alla riflessione, alla meraviglia, alla connessione con ciò che si osserva. Chi contempla non calcola, ma comprende.













(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


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