Ci auguriamo che qualche linguista "di buona volontà" si imbatta in questo sito e, dopo averci letto, possa spiegarci il perché di una "disparità di trattamento morfologico". Ci riferiamo a due nomi composti che, pur avendo la medesima composizione, hanno un plurale diverso: malalingua/malElingue e falsariga/falsArighe. In questo caso tutti i vocabolari che abbiamo consultato sono concordi: malelingue e falsarighe. Entrambi i termini, dicevamo, hanno la medesima "composizione etimologica", vale a dire sono composti di un aggettivo e di un sostantivo: mala (aggettivo), lingua (sostantivo); falsa (aggettivo) riga (sostantivo). E i nomi cosí composti - secondo la legge grammaticale - nella forma plurale mutano la desinenza del secondo elemento (sostantivo): falsariga / falsarighe*. Non segue questa regola, invece, il sostantivo malalingua perché al plurale muta le desinenze di entrambi gli elementi: malalingua / malelingue. In alcune pubblicazioni, però, si trova il plurale ritenuto errato "malalingue". Plurale che -- secondo lo scrivente -- dovrebbe essere, invece, quello corretto (secondo la norma grammaticale).
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* In rete si trova anche il plurale non "ortodosso" falserighe.
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Il titolare di questo portale augura alle gentili lettrici una serena giornata per la ricorrenza della loro festa.
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La lingua "biforcuta" della stampa
La cerimonia
Meloni al Quirinale: l'8 marzo della prima premier donna. Mattarella: "La strada per la parità di genere è ancora lunga"
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Non lo sapevamo: c'è anche una prima premier uomo. Dalla stampa c'è sempre da imparare.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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