Non gliela faccio e non ce la faccio - se non cadiamo in errore, nel centro-sud del nostro Paese si usa l'espressione "non gliela faccio" per dire di "non farcela", di "non riuscire in una determinata impresa" e simili: la salita è troppo ripida: non gliela faccio. La locuzione è impropria, se non errata, in quanto significa "non faccio (ciò) a lei" : Luisa mi ha chiesto di farle una foto, ma non gliela faccio (non faccio la foto a lei). L'espressione corretta, nel caso della salita (e simili), è "non ce la faccio", ossia "non riesco a fare ciò".
Promanare - il significato proprio di questo verbo è "sgorgare", "derivare" "scorrere (fuori)", "stillare", "scaturire", "esalare" ed è pari pari il latino medievale "promanare": dal giardino promanava un intenso profumo di rose. Nel gergo burocratico acquisisce il significato - sconsigliato decisamente dall'estensore di queste noterelle - di "divulgare", "diffondere" e simili: la disposizione è stata promanata dall'ufficio stampa del ministro.
Montare - verbo denominale provenendo dal sostantivo "monte" il cui significato proprio è "salire", "andar su": montare sulla corriera, sul treno, in cattedra. Spesso viene usato con accezioni improprie: montare la pubblica opinione, montare una scusa, montare una tenda e simili. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere aborrisca da questi usi impropri e adoperi verbi che fanno alla bisogna: eccitare la pubblica opinione, inventare una scusa, alzare una tenda.
Rispetto a... - è invalso l'uso, "non ortodosso", di adoperare la locuzione rispetto a... come termine di paragone o di contrapposizione. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere non la usi, anche se c'è l' "imprimatur" di alcuni vocabolari. Una città, per esempio, è piú o meno bella di un'altra (non rispetto a un'altra); cosí come non si dirà che i sindacati rispetto agli industriali rivendicano piú investimenti; si dirà, "correttamente": i sindacati, nei confronti degli industriali, rivendicano piú investimenti.
Assolutamente - l'accezione originaria dell’avverbio è nel modo, nella maniera assoluta, totalmente, del tutto, senza restrizioni o limitazioni. Nelle risposte è invalso l’uso di assolutamente da solo, non seguito, cioè, da sì o no, ma è consigliabile, per non generare ambiguità, ricorrere sempre alla formula più esplicita: Siete d’accordo con me? Assolutamente sì. Sei stanco? Assolutamente no.
Avvenire e a venire - a nostro modo di vedere - non sono la "stessa cosa"; non si potrebbero adoperare indifferentemente. "A venire" è una locuzione con valore aggettivale; "avvenire" è un sostantivo. Scriveremo, dunque, l'"avvenire" dei giovani e gli anni "a venire", cioè gli anni futuri, che devono venire.
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La lingua "biforcuta" della stampa
STATI UNITI
Un cane rischia di morire in un’auto in fiamme, viene salvato dall’eroico gesto di un vice sceriffo
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Correttamente: vicesceriffo. Qui, l'uso corretto del prefissoide.
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Mega raduno ai Pratoni, i No Vax sfidano il prefetto: "Formeremo la milizia, faremo il giuramento"
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Correttamente: megaraduno. (Vedi mega-).
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
1 commento:
"la disposizione è stata promanata dall'ufficio stampa del ministro": forse qualcuno crede che promanare e promulgare siano sinonimi.
P.P. Falcone
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