giovedì 17 febbraio 2022

Vocaboli italiani adoperati "alla gallica"

 


Prima di vedere quali sono i costrutti (o parole) italiani adoperati "alla gallica" occorre fare una necessaria premessa: le parole che vedremo esistono sí, nella lingua di Dante, ma da noi hanno un significato diverso da quello che hanno nella lingua d'oltr'Alpe. E adoperarle in questa seconda accezione ─ a nostro modo di vedere ─ è un uso improprio, se non errato. Vediamo, dunque. In parentesi le parole "corrette": oggi quel ragazzo, un tempo timido e impacciato, è una celebrità (persona celebre); tutto il mondo (tutta la gente) parla dell'avvenimento; per arrivare puntuali dobbiamo sortire (uscire) di casa un'ora prima; fin da fanciullo Giacomo Leopardi mostrò di possedere un grande talento (ingegno); ti prevengo (avverto, comunico) che lo spettacolo è stato rinviato a data da stabilire; gli ospiti, gentilissimi, ci colmarono di attenzioni (cortesie); non merito il rilievo (rimprovero, accusa) che mi fai in quanto è assolutamente ingiustificato; fai vedere a Giovanni il piano (disegno) dell'appartamento che prenderemo in affitto; il bordo (l'orlo) dell'abito che indosso è già un po' consumato; mi sono procurato una buona piazza (un buon posto) per godermi lo spettacolo; il concerto è stato aggiornato (rimandato) per l'indisposizione del pianista. Pedanteria?

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La parola proposta da questo portale, tratta dal GDU (De Mauro): lacerío. Sostantivo deverbale, da lacerare, sul modello di mormorío, da mormorare: suono assordante e prolungato.

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La lingua "biforcuta" della stampa

IL CASO

La Scala rinuncia alla tournèe in Egitto dopo le proteste dei sindacati: “Non nel paese che nega le verità su Giulio Regeni”

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Correttamente: tournée (accento acuto). Paese (P maiuscola, trattandosi di una nazione).

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La lingua "biforcuta" della stampa

COVID / LE MISURE

Capienza al 75% negli stadi e ritorno del consumo di cibi e bevande nei cinema. Bocciata l'abolizione del Green Pass dal 1° aprile

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Correttamente: dal 1 aprile (1 senza esponente). Il primo giorno del mese è un numero ordinale, si scrive, pertanto, come si pronuncia (vale a dire: il numero si scrive con il cardinale ma si pronuncia “ordinale”). 

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BARI

Uomo di 55enne muore dopo attesa di sei ore al pronto soccorso: la famiglia denuncia ritardo nelle cure

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Correttamente: o uomo 55enne o uomo di 55 anni.




(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)


2 commenti:

Teo ha detto...

Su "celebrità":
Ma, cipressetti miei, lasciatem’ire:
Or non è più quel tempo e quell’età.
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
Ma oggi sono una celebrità.
E so legger di greco e di latino,
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù:
Non son più, cipressetti, un birichino,
28E sassi in specie non ne tiro più.
(Giosuè Carducci, "Davanti San Guido").
Come la mettiamo? Anche Carducci, in una delle sue più "celebri" poesie avrebbe fatto un uso improprio, se non errato, della lingua italiana? Non lo credo.
Per altri vocaboli da lei censurati:
"sortire" nel senso di "uscire" è giustificato persino dal purista Aldo Gabrielli.
"talento" nel senso di "ingegno" trova un parziale accoglimento perfino nel Lessico dell'infima e corrotta italianità di Fanfani e Arlia, i quali scrivono:
"Questa voce nel significato di Ingegno non c'è dubbio che appresso i buoni antichi non si trova ; ma non c'è dubbio parimenti che ci sono molti esempii, anche di buoni scrittori, ed è frequentissima nell'uso". Pure Niccolò Tommaseo nel suo Dizionario la registra con dovizia di esempi e senza ombra di censura. E il Battaglia-Barberi Squarotti cita questi esempi: "Galileo, 1-1-73: Dispensare...a minuto alle richieste d’ognuno quel poco di talento, che da Dio e dalle mie fatiche mi è stato conceduto nella mia professione. Alfieri, III-1-147: Quel giovinetto ha certamente sortito dalla natura un grandissimo talento per la poesia. Gioberti, 2-79: Il simbolo evangelico del talento si è talmente connaturato alle nostre lingue, che in parecchie di esse questa voce viene usata a significare il capitale più prezioso, più stupendo, più profit­tevole che la natura ci porga, cioè l’ingegno. Monti, I-119: Il gregge di questi nostri poeti intedescati, infranciosati è un gregge di talenti mediocri e puerili".
Vuole essere più "purista" di Gabrielli e Tommaseo e quasi scavalcare perfino i rigidissimi Fanfani e Arlia? Quindi, alla sua domanda retorica "Pedanteria?", in questo caso - non me ne voglia - risponderei di sì, visto che nessuno potrebbe mai dire che Carducci, Monti e Alfieri non scrivessero un italiano puro e scevro di barbarismi. O che Tommaseo e Gabrielli non fossero abbastanza "puristi".
Per gli altri vocaboli censurati invece posso concordare che si tratti di francesismi non particolarmente eleganti. Ma francamente: oggi nessuno o quasi usa "tutto il mondo" al posto di "tutta la gente"; "prevenire" al posto di "avvertire"; "piano" al posto di "disegno"; "piazza" in luogo di "posto".
Quanto a "bordo" al posto di "orlo" o ad "aggiornare" al posto di "rimandare", essi incorrono nelle censure di Tommaseo e Gabrielli (oltre che, ovviamente, di Fanfani & Arlia), ma sono diffusissimi da tempo e, nel caso di "bordo", si trovano esempi in scrittori come Deledda, Papini o Pratolini.

V.Ppnr ha detto...

@Teo
Concordo su tutto.
Desidero aggiungere: "talento" e "ingegno" hanno, a mio avviso, significati diversi; in riferimento allo specifico esempio qui proposto, non è "piano" il sostantivo comunemente usato, bensì "pianta" (dell'appartamento...), a meno che non si intendesse il piano (primo, secondo, ecc.) di un palazzo e non mi sembra sia questo il caso.
Vittorio Pepe