Quando scriviamo adoperiamo molto spesso ─ e probabilmente inconsciamente ─ aggettivi non appropriati che inficiano le nostre "opere letterarie"; sarebbe bene, quindi, prima di vergare le classiche quattro righe, "meditare" sugli aggettivi da usare in modo appropriato.
Vediamo dunque, come facciamo spesso, "sbirciando" qua e là tra le varie pubblicazioni gli aggettivi adoperati malamente. In parentesi gli attributi "corretti".
Amico mio, ora ti convincerò con un argomento schiacciante (inoppugnabile); Giovanni, ti manifesto la mia piú sentita (sincera) stima; il giovanotto, dopo tante delusioni, si sentiva veramente demoralizzato (scoraggiato); il capo del personale non era ben animato (disposto) verso il nuovo assunto; Luigi ha dimostrato di essere veramente un uomo eccentrico (bizzarro, strano); per ristrutturare l'appartamento i novelli sposi hanno sostenuto una spesa sensibile (notevole); il nuovo direttore generale non era veramente una persona abbordabile (trattabile).
Gli aggettivi in parentesi non sono piú appropriati alla bisogna?
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La parola proposta da questo portale: allotriofago. Con questo termine si indica una persona che ─ come si dice ─ campa sulle spalle degli altri.
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La lingua "biforcuta" della stampa
CASTIGLIONE DEL LAGO
Sul Trasimento
l'albero di Natale più grande del mondo
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Oltre al "Trasimento", in luogo di Trasimeno, ci può essere un albero (di Natale) "piú grande" del mondo?
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STASERA IN TV
Ecco i film da non
perdere di mercoledì 1° dicembre
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Correttamente: 1 (senza esponente). Il primo giorno del mese è un ordinale (e si legge tale, non occorre, quindi, l'esponente), gli altri giorni sono cardinali.
(Le immagini sono riprese
dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore
scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
2 commenti:
Buon giorno,
tutti gli aggettivi suggeriti sono preferibili, tranne - forse: «il giovanotto, dopo tante delusioni, si sentiva veramente demoralizzato (scoraggiato)».
Mi sembra piú opportuno che una persona col morale a terra sia "demoralizzata". Adopererei "scoraggiato" se dal contesto si capisse che le delusioni gl'impediscono d'agire.
Es.: Il giovanotto, dopo tante bocciature, si sentiva veramente scoraggiato a ritentare l'esame a settembre.
Il giovanotto, dopo tante delusioni, si sentiva veramente scoraggiato a invitare una ragazza al ballo.
Buon Natale e buone festività
Buone festività anche a lei, cortese Monmartre
FR
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