Ancora una volta ─ e ci dispiace sinceramente ─ dobbiamo dissentire dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, che attraverso le pagine del loro libriccino "Ciliegie o ciliege?", sostengono che il sostantivo 'giudice' riferito a una donna può prendere anche l'articolo maschile: il giudice Ivana Ivanucci e la giudice Carmela Carmelloni. No, i sostanti maschili indicanti una professione e riferiti a una donna prendono l'articolo femminile: la preside, la presidente, la giudice ecc. Buona parte dei vocabolari dell'uso, inoltre, attesta/attestano il lemma giudice sostantivo maschile e femminile. Riferito a una donna, pertanto, prende l'articolo femminile: la giudice/le giudici.
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Popolano e popolare
Se non cadiamo in errore tutti
(?) i vocabolari attestano popolano e popolare l'uno
sinonimo dell'altro. A nostro modo di vedere, invece, tra i due vocaboli c'è
una sfumatura semantica.
Il primo, e ce lo dice il suffisso -ano, adoperato per indicare
l'appartenenza a una nazione, a una città, a una categoria e simili (italiano,
napoletano, parrocchiano, cappellano), significa che è proprio del
popolo, che appartiene al popolo: una fanciulla popolana; un
dialetto popolano.
Il secondo, popolare, formato con il suffisso -are (dal
latino -aris), indica, invece, una relazione e sta per noto al
popolo, che ne gode le simpatie: quel cantante è molto popolare tra
i giovani.
Un'ultima annotazione. Popolano può essere tanto aggettivo quanto sostantivo;
popolare solo aggettivo.
(L'immagine è ripresa dalla
Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víola i diritti d'autore scrivetemi: sarà
prontamente rimossa)
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