sabato 19 settembre 2020

«Di tutto un po'» (2)


 Ci sembra sia giunto il momento di sfatare un pregiudizio scolastico. A scuola ci hanno sempre insegnato – complici alcuni “sacri testi” – che l’articolo determinativo femminile plurale “le” non si apostrofa: le erbe, non l’erbe. E dove sta scritto?!

Si può apostrofare benissimo se la parola che segue comincia con la stessa vocale dell’articolo (e): l’erbe, l’eliche, l’economie.
È lo stesso caso, insomma, dell’articolo determinativo maschile plurale “gli”: gli inglesi o gl’inglesi.
Insomma, non si può tacciare di analfabetismo linguistico se qualcuno ama scrivere, per esempio: in quel negozio di giocattoli vendono l’eliche più belle.

 

Forse pochi sanno che il verbo scomparire ha due participi passati: scomparso e scomparito che non si adoperano, però, a casaccio.
Un nostro amico ci ha chiesto, in proposito, se ha ragione l'insegnante di suo figlio (V ginnasio) che ha censurato, in un componimento svolto in classe, un 'ha scomparito'.
Non abbiamo altri elementi per poter giudicare l'operato del docente. Sarebbe necessario sapere, infatti, in quale contesto il ragazzo ha scritto scomparito.
Se lo ha adoperato nel senso di ha fatto una brutta figura, ha perso in bellezza, il docente ha... perso alla grande: il giovanotto ha ragione da vendere.
Il verbo scomparire, infatti, nei suddetti significati si coniuga con l'ausiliare avere e il participio passato è scomparito, non scomparso: hai scomparito davanti a tutti; hai fatto, cioè, una brutta figura davanti a tutti.
Ci auguriamo che, in questo caso, il professore non abbia scomparito.

 

Colare — nei tempi composti si adopera l’ausiliare essere se si prende in considerazione il liquido che cola: il vino è colato tutta la notte dall’otre; l’ausiliare avere, invece, riferito al contenitore: l’otre ha colato tutta la notte.

Dentro — avverbio e preposizione. In funzione di preposizione, con il significato di in, nel, si unisce direttamente al nome o si accompagna alle preposizioni a o di: dentro la casa, dentro al cassetto. Se segue un pronome personale l’uso della preposizione di è obbligatorio: voglio leggere dentro di te.

Deprezzare — verbo da lasciare al linguaggio commerciale. Diremo, correttamente: svalutare, svilire e simili.

Derisore — aggettivo e sostantivo. Come aggettivo, terminando in -e, nel femminile singolare resta invariato. In funzione di sostantivo, invece, nella forma femminile singolare muta la e in aderisora.




 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esposizioni interessanti, esaurienti e istruttive. Grazie!
Una nota, futile, sulle eliche (sull'eliche) di cui si parla nell'articolo, da noi in Toscana le chiamiamo girandole.

Renato P.