Ci sembra sia giunto il momento di sfatare un pregiudizio scolastico. A scuola ci hanno sempre insegnato – complici alcuni “sacri testi” – che l’articolo determinativo femminile plurale “le” non si apostrofa: le erbe, non l’erbe. E dove sta scritto?!
Si può apostrofare benissimo se la parola che
segue comincia con la stessa vocale dell’articolo (e): l’erbe, l’eliche,
l’economie.
È lo stesso caso, insomma, dell’articolo
determinativo maschile plurale “gli”: gli inglesi o gl’inglesi.
Insomma, non si può tacciare di analfabetismo linguistico se qualcuno
ama scrivere, per esempio: in quel negozio di giocattoli vendono l’eliche più belle.
Forse pochi sanno
che il verbo scomparire ha due
participi passati: scomparso e scomparito che non si
adoperano, però, a casaccio.
Un nostro amico ci ha chiesto, in proposito,
se ha ragione l'insegnante di suo figlio (V ginnasio) che ha censurato, in un
componimento svolto in classe, un 'ha scomparito'.
Non abbiamo altri elementi per poter giudicare l'operato del
docente. Sarebbe necessario sapere, infatti, in quale contesto il ragazzo ha
scritto scomparito.
Se lo ha adoperato nel senso di ha fatto una brutta figura, ha
perso in bellezza, il docente ha...
perso alla grande: il giovanotto ha ragione da vendere.
Il verbo scomparire, infatti, nei
suddetti significati si coniuga con l'ausiliare avere e il participio passato è scomparito, non scomparso: hai scomparito
davanti a tutti; hai fatto, cioè, una brutta figura davanti a tutti.
Ci auguriamo che, in questo caso, il professore non abbia
scomparito.
Colare — nei tempi
composti si adopera l’ausiliare essere se si prende
in considerazione il liquido che cola: il vino è colato tutta
la notte dall’otre; l’ausiliare avere, invece, riferito
al contenitore: l’otre ha colato tutta
la notte.
Dentro — avverbio e preposizione. In funzione di
preposizione, con il significato di in, nel, si unisce
direttamente al nome o si accompagna alle preposizioni a o di: dentro la casa, dentro al cassetto. Se
segue un pronome personale l’uso della preposizione di è obbligatorio: voglio leggere dentro di te.
Deprezzare — verbo da lasciare al linguaggio commerciale.
Diremo, correttamente: svalutare, svilire e simili.
Derisore — aggettivo e sostantivo. Come aggettivo, terminando
in -e, nel femminile singolare resta invariato. In funzione di
sostantivo, invece, nella forma femminile singolare muta la e in a: derisora.
1 commento:
Esposizioni interessanti, esaurienti e istruttive. Grazie!
Una nota, futile, sulle eliche (sull'eliche) di cui si parla nell'articolo, da noi in Toscana le chiamiamo girandole.
Renato P.
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