domenica 12 luglio 2020

Vicino e lontano


Riceviamo e pubblichiamo
Nonostante le varie precisazioni in materia - l'ultima l'ho letta verso metà giugno su Lo SciacquaLingua - continua sui vari media, nonché nel linguaggio corrente, l'uso di "vicino" come preposizione: "vicino Milano", "vicino Napoli", "vicino piazza Duomo", ecc. Ancora una volta, mi pare, si tratta di scimmiottare l'inglese: "near" oltre che avverbio, è anche preposizione (benché spesso si dica "near to"); serve quindi per fingersi poliglotti (?).
Vorrei che tutti gli abusanti facessero lo stesso con il contrario di vicino, "lontano". Esempi: se Rho è "vicino Milano", sicuramente è "lontano Palermo"; se Franco abita "vicino piazza Duomo", suo fratello, che abita a otto fermate di metropolitana da lui, sta "lontano piazza Duomo". Perché non lo fanno? La ragione è semplice: "far" è avverbio e aggettivo, mai preposizione!
Aggiungo che varrebbe la pena (ma che pena!) di adottare la grammatica inglese anche per la nostra lingua: è molto più semplice, quindi ci sarebbe meno da studiare ...
Pier Paolo Falcone
(Località non specificata)

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La parola proposta da questo portale e non a lemma nei vocabolari dell'uso: questuoso.  Aggettivo (e sostantivo) aulico provenendo dal latino "quaestuosus", vantaggioso, fruttuoso, redditizio e simili: "che dà (cerca) profitti". Si veda anche qui.

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La lingua "biforcuta" della stampa
Nessun ipotesi esclusa
Mistero sulla morte di Micaela
Oggi si farà l'autopsia
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Correttamente: nessun' ipotesi.

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