mercoledì 15 luglio 2020

La lingua di Albione e la carta stampata


Dal dr Claudio Antonelli riceviamo e pubblichiamo
  Dal C. della S. del 14-07-2020 : “Via libera sugli aerei ai trolley in cabina.” La notizia mi ha fatto sorridere. Ho commentato fra me: anch’io, ormai, so cosa sono i « trolley ». Ma ce n’è voluto… Vi propongo, con un po’ di vergogna per mia ignoranza di allora, cosa scrissi a suo tempo:
IL TROLLEY MISTERIOSO È UN TROLLEY BAG
L’abuso di termini anglo-americani da parte dei giornalisti italiani viene giustificato con la necessità di meglio comunicare: l’inglese, insomma, arricchirebbe l’italiano. A me sembra invece che spesso queste parole importate, lungi dal facilitare il messaggio, lo complichino; oppure in taluni casi lo immiseriscano perché accolte nell’italo-inglese maccheronico degli italiani in una sola delle accezioni originarie, spesso numerose, del termine importato.
Un recente esempio di questo inglese particolare, ostacolo alla comprensione. Sul “Corriere della Sera”, nell’articolo consacrato alla morte, a Roma, del transessuale brasiliano Brenda, vi è la ricostruzione di quanto sia potuto avvenire nell’appartamento dove vi è stato l’incendio mortale con denso fumo, d’origine probabilmente dolosa, che ha causato il decesso. L’ipotesi del giornalista: “Qualcuno entra e dà fuoco al trolley. Vuole spaventare, ma la situazione sfugge.”
Il termine “trolley” è introdotto nel testo ex abrupto, senza spiegazioni. Ma di che trolley si tratta? Impossibile saperlo dal contesto. Consulto allora sul web altri articoli consacrati alla morte del travestito. Anche questi menzionano che l’incendio sarebbe partito dal “trolley”, ma non dicono nulla circa la vera natura di questo “trolley”, oggetto ancora misterioso per me. Consulto subito un dizionario inglese, ma non vengo a capo del rebus.
Forse i dizionari italiani... mi dico. Il “Sabatini Coletti” alla voce “trolley” mi dà: 1. Nei veicoli mossi a elettricità, presa di corrente ad asta attaccata alle linee aeree. 2. Valigia con rotelle. Il trolley di Brenda non può avere certamente il primo significato. Che sia una valigia con rotelle? Un secondo dizionario, l’Hoepli, mi dà solamente il significato di: “Asta terminante in un congegno di presa che permette l’alimentazione di un tram o di un veicolo ferroviario da una linea elettrica aerea.” Ma tra le tante aste attive in casa della sventurata Brenda non doveva esserci certamente un’asta di tram...
Ritorno ai dizionari inglesi. I significati di trolley variano. Non mi ci raccapezzo. Non si tratta certamente di un “trolley bus”... Che si tratti di un “trolley car”? O forse di un “trolley cart”? Forse un carrello portavivande? Impossibile saperlo dal contesto della tragica fine di Brenda. L’inglese che ho imparato in anni di Canada non mi aiuta. Mi dico: sarei dovuto rimanere in Italia per capire il significato di “trolley” e di altri termini inglesi che i giornalisti italiani maneggiano con gran disinvoltura.

P.S. Pochi minuti fa ho chiamato al telefono, dal Canada, un caro amico di Napoli, che mi ha chiarito tutto: il trolley in questione, causa dell’incendio, è una valigia con rotelle. “Ma sei sicuro?” gli ho fatto. “Sì, l’hanno mostrata in televisione.” Ha quindi aggiunto “Claudio, qui a Napoli, tutti sanno cos’è un trolley...” Appunto, a Napoli... Ma a Toronto, New York, Miami, “trolley”, usato senza altri termini (ad esempio “trolley bag”, “trolley luggage”), non ha il senso che ha in Italia... Insomma il trolley italiano è un trolley bag, rolling suitcase, wheeled suitcase
Il che conferma la mia tesi di partenza: le parole inglesi degli Italiani non facilitano la comprensione per gli anglofoni.

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La lingua "biforcuta" della stampa
Tra gli inquisiti il rettore Claudio Roveda e il presidente della società Vanna Fadini
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Correttamente: la presidente.
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"Torture e violenze sessuali in diretta sui minori nel dark web": lo scoprono i carabinieri di Siena
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Correttamente: le scoprono.
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Omicidio Cerciello, in aula il collega del vicebrigadiere ucciso: "Ci avviciniamo ai due e tirammo fuori il tesserino dicendo che eravamo carabinieri"
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Correttamente: ci avvicinammo.

1 commento:

falcone42 ha detto...

In effetti la lingua di Albione è spesso traditrice. Ora ci risiamo, con l'inglese maccheronico propinatoci malamente dall'alto. A proposito della Società Autostrade, ci dicono:"L'intesa passa dall'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti, che renderà di fatto Aspi una public company." Ma che "public company", banda di imbecilli! La public company è una società ad azionariato diffuso, ovvero il cui capitale è suddiviso tra tantissimi piccoli azionisti, nessuno dei quali con una quota tale da consentirgli di assumerne il controllo. Non una azienda pubblica, detenuta al 51% dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Ma il trucco è presto svelato: dire "Nazionalizziamo Autostrade per l'Italia" equivale a dare un'impressione negativa. Del resto molti avevano già criticato aspramente, alcune settimane fa, il Governo, quando era parso che volesse mettere lo zampino nelle imprese private. Molto meglio dire "Rendiamo Autostrade per l'Italia una public company": pochissimi (giornalisti e commentatori vari sono esclusi dal novero) capiscono cosa si sta facendo; anzi, molti plaudono alla ottima [si fa per dire] conclusione della tormentata vicenda del ponte Morandi.